“Abbiamo voluto dare questo titolo intendendo per periferie le terre di frontiera, le guerre e le crisi dimenticate dai media, ma anche le periferie della professione giornalistica, perché spesso noi giornalisti non abbiamo né garanzie né tutele. Questo dev’essere solo il primo passo, un cantiere aperto di confronto”. Ad aprire il Forum di Assisi della scorsa settimana (13-15 dicembre) con queste parole è stato Stefano Corradino, direttore di Articolo 21, che per tre giornate si è riunita per riflettere non soltanto sull’attività di informazione nelle periferie italiane e del mondo, ma anche per fare il punto sulla situazione professionale del nostro giornalismo, con particolare attenzione ai meno tutelati della categoria.
Ecco perché tra gli oltre 40 interventi di vari addetti ai lavori, tra i più attesi c’era Eleonora Voltolina, creatrice e organizzatrice della testata online “Repubblica degli stagisti”. Voltolina da qualche anno si occupa del precariato nel mondo dell’informazione, una realtà spesso rimossa, ma che con il tempo è divenuta la normale quotidianità di vita di molte testate. Stagisti, per l’appunto, pagati pochi euro al pezzo, costretti dalla mole dei compiti loro assegnati ogni giorno a lavorare ben più delle ore previste dai loro contratti voltatili, caratterizzati da partite Iva e ritenute d’acconto; eppure nella maggior parte dei casi ormai sono proprio loro attirare la carretta dei giornali cartacei e web. E proprio la crescita e la diffusione di quotidiani e periodici nella Rete, pur riuscendo a creare nuove opportunità professionali, diventano automaticamente la sede del volontariato coatto, dell’opportunità di farsi conoscere senza però riuscire a sopravvivere, inseguendo il traguardo di un tesserino da pubblicista o un contratto da praticante.
Un tema affrontato da “Articolo 36”, testata online direttamente derivata dall’esperienza di “Repubblica degli stagisti”, con l’obiettivo di “occuparsi del mercato del lavoro a 360 gradi, del precariato, delle retribuzioni da fame di molti lavoratori – giovani, ma non solo – nel mondo delle professioni intellettuali e in moltissimi altri settori. Perché ormai purtroppo il sottoinquadramento e le sottoretribuzioni sono all’ordine del giorno in tutti i mestieri”, ha ribadito Elelonora Voltolina nel corso del Forum. Ricordiamo allora quanto scritto dai padri costituenti: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. A guardare quanto accade nel nostro Paese, più che un articolo della nostra Carta costituzionale sembra essere la definizione di una speranza, di un auspicio, meglio, di una chimera.
Anche per questo, a conclusione dei lavori, Articolo 21 ha cercato di dare un seguito concreto ai temi dibattuti nel corso del Forum, indicando nelle periferie da illuminare, vicine e lontane, oltre che nell’informare e nell’informarsi, la buona pratica di ogni giornalista. Da qui la stesura di un documento, con l’intenzione di dar vita a un Forum permanente sull’informazione, approvato dall’assemblea e che prevede la presenza di cinque personalità impegnate a seguirne gli sviluppi: Roberta Balzotti, Carlo Gariboldi, Laura Viggiano, Eleonora Voltolina, Massimo Zennaro. “Nomi diversi dai soliti”, ha chiosato Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, “per mostrare e mostrarci pronti ad affrontare questioni importanti e complesse, non più rinviabili”.