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Lavoratori dell’ex Manifattura Tabacchi: “La Regione ci risarcisca”

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di Andrea Perolino* – 

Una perizia depositata dalla Procura di Bologna aveva accertato che l’area su cui dovrebbe sorgere il Tecnopolo, fu acquisita dalla Regione per un prezzo minore della metà del valore di mercato. Ora i lavoratori chiedono i risarcimenti all’ente locale, e si procederà a una class action.

“Per l’ennesima volta forse sarà la giustizia a colmare le lacune della politica”, è l’amaro commento di Giovanni Favia, consigliere regionale che ha preso a cuore da diverso tempo le sorti dei lavoratori della Bv-Tech (ex Manifattura Tabacchi). Verrà infatti intrapresa un’iniziativa legale nei confronti della Regione Emilia Romagna, dopo che i periti della Procura hanno evidenziato come nell’ambito dell’acquisizione dell’area del Tecnopolo la Regione avesse goduto – da parte della Bat (British American Tobacco) – di uno “sconto” di circa 30 milioni di euro. Come spiega l’avvocato Marina Prosperi, legale rappresentante dei 53 operai dell’ex Manifattura, “l’unica condizione affinché la Regione acquisisse l’area era che sulla stessa non vi fosse l’insediameto produttivo e che quindi la Bat andasse via, licenziando i lavoratori”.

I fatti, in breve, sono i seguenti. La multinazionale del tabacco Bat acquisì il complesso edilizio dell’ex Manifattura Tabacchi nel 2003, in seguito alla privatizzazione dell’Eti, l’Ente Tabacchi Italiano. Nel 2006 venne siglato un protocollo d’intesa con cui la Bat si impegnava, nell’ambito della riorganizzazione dello stabilimento, a mantenere l’occupazione e a cedere le parti del sito produttivo non più utilizzate a usi industriali o progetti di pubblico interesse. Era, in prospettiva, la realizzazione del polo tecnologico, progetto che stava a cuore a Via Aldo Moro e all’ex assessore alle attività produttive Duccio Campagnoli.
Di fatto, la chiusura della Manifattura Tabacchi non era dovuta a una crisi aziendale – dal momento che l’industria del tabacco difficilmente va in crisi – ma a una serie di accordi con gli istituti pubblici. Si arriva così, nel 2009, all’acquisto dell’area da parte della Regione, che su di essa intendeva far sorgere il Tecnopolo. Il complesso viene ceduto per 19 milioni di euro, a fronte di un valore di circa 50 milioni.

“Dopo la perizia abbiamo rilevato in questa operazione un arricchimento di 30 milioni di euro – spiega l’avvocato Prosperi – a fronte del licenziamento dei lavoratori e la dismissione dell’area da parte di Bat”.
“Procederemo, in un’ottica risarcitoria, alla costruzione di una class action, per richiedere il danno derivante da questa operazione”.
Occorre infine evidenziare come la costruzione del Tecnopolo rimanga, a tutt’oggi, un’incognita: il progetto – il cui finanziamento ammonta a 190 milioni – per realizzarsi deve essere inserito nel Poc, il piano urbanistico comunale, cosa che non è mai avvenuta. Per ora si registra solo la spesa di circa 1 milione di euro per il concorso di progettazione.

http://www.radiocittafujiko.it/news/lavoratori-dell-ex-manifattura-tabacchi-la-regione-ci-risarcisca


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