“Alla fine Beppe Grillo finirà per diventare una caricatura delle sue invettive, ma le sue ripetute invettive contro i giornalisti e le idee differenti rischiano di alimentare un problema per le garanzie democratiche. Il nuovo indice accusatorio sollevato contro Pierluigi Battista del Corriere della Sera, dopo che nella sua lista nera erano finiti Maria Novella Oppo (“L’Unita’) e Francesco Merlo (la Repubblica), e’ una forma di evidente fastidio per il pluralismo dell’infornmazione, condizione che distingue le democrazie dai regimi. Gli piaccia o no, i suoi attacchi e le sue scomuniche – anche se mettesse tutti i giornalisti nella sua lista nera – non incrineranno la fiducia nel ruolo dell’informazione libera e plurale come presidio di democrazia, di convivenza civile e legalita’ costituzionale. Nessun giornalista libero rinuncerà alla sua anima identitaria e alle sue idee. Nei giornali e negli scritti dei singoli giornalisti il confronto continuerà e sarà anche duro, continuerà a proporre punti visti diversi fra loro. E il sindacato della categoria, la Fnsi, sarà sempre, con determinazione, contro ogni intimidazione, contro ogni tentativo di bavaglio o di censura, contro ogni lista di proscrizione. Saremo sempre con Voltaire, su questo punto anche rispetto alla libertà delle idee di Grillo, aderenti al principio massimo della libertà del pensiero (appunto del pensiero): “Non condivido le tue idee ma sono disposto a morire perché tu possa professarle”. Assurdo, incocepibile anche solo dare l’idea che qualcuno possa essere cancellato, se non peggio, per far prevalere un suo pensiero unico. Con questa linea a Pierluigi Battista e tutti gli “scomunicati” di Beppe Grillo la piena solidarietà’ personale e della Fnsi. Poi se un giorno cambierà passo, saremmo immediatamente disponibili a un confronto vero e profondo nella nostra sala dibattiti intitolata a Walter Tobagi, martire della libertà e della legalità costituzionale”.