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Giornalista e operatore tv aggrediti a Casal di Principe

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“Aggredita per avere fatto il suo lavoro di cronista”. E’ accaduto a Marilena Natale, giornalista corrispondente per la televisione “Più N News” e per la “Nuova Gazzetta di Caserta”.  L’episodio è avvenuto ieri a Casal di Principe, come denunciato dalla stessa Natale  ai carabinieri della stazione locale. L’aggressione è avvenuta mentre stava effettuando, assieme all’operatore Marco Gargiuolo, un servizio televisivo sulle bonifiche, con riprese da effettuarsi a Santa Maria La Fossa, Casal di Principe, Villa Literno e San Cipriano d’Aversa e al cementificio di proprietà del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone. All’improvviso, Marilena Natale è stata avvicinata ed affrontata da un uomo che viaggiava a bordo di una vettura. Avvicinatosi ai due, intimando loro di andarsene, e chiedendo per quale motivo fossero in quel luogo, l’uomo, che conosceva l’impegno professionale di Marilena, le ha dato un violento schiaffo, sulla guancia destra, scaraventandole a terra il telefono con cui stava chiamando i carabinieri. Per impedirle di riprendere il cellulare, l’aggressore le ha bloccato i polsi e le braccia. L’operatore è corso verso la cronista riprendendo il tutto  e scatenando la reazione dell’aggressore che si è scagliato contro la telecamera, colpendola.

Qui i video dell’aggressione girati in presa diretta dall’operatore 

Clicca qui per saperne di più su Marilena Natale e le precedenti minacce della camorra

“Ancora una volta, è un cronista ad essere preso di mira ed a subire un’aggressione solo perché ha svolto il suo lavoro, quello di informare l’opinione pubblica, in questo caso sull’emergenza ambientale nel Casertano – denunciano il presidente dell’Unci nazionale, Guido Columba, e di quella campana, Renato Rocco. “Un atto di violenza fisica da stigmatizzare ma che dimostra anche come ci sia sempre chi vorrebbe il silenzio da parte dei media su problematiche gravi che interessano vasti territori ed intere popolazioni”.

L’episodio di oggi richiede che forse dell’ordine e magistratura garantiscano ai cronisti di poter svolgere il loro lavoro nell’interesse di tutta la comunità.

Da liberainformazione.org


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