Abbiamo perso un’ottima occasione. Il Forum di Assisi ha fornito un materiale informativo prezioso sullo stato della in formazione e sulla necessità di iniziative per riportare in primo piano una questione fondamentale per difendere la democrazia, troppo spesso lacerata, e dare piena attuazione alla Costituzione. Testimonianze, interventi, proposte, progetti hanno rappresentato un fatto importante, significativo . E’ stato raccolto l’appello lanciato da Articolo 21 che ha promosso l’iniziativa tesa – come abbiamo scritto¬ sul nostro on line-a “ ricostruire un luogo comune di discussione e di azione tra quante e quanti amano la Costituzione e i valori racchiusi nell’articolo 21”. Già le adesioni, più di 140, di giornalisti, personalità del mondo della cultura, dell’associazionismo, della politica e poi i tanti articoli pubblicati dal nostro sito avevano fatto capire che l’iniziativa aveva raccolto larghi consensi. Pubblicizzando l’iniziativa sul nostro sito avevamo parlato di “’inizio dei lavori di un cantiere aperto per analizzare lo stato dei media in Italia in Europa.
Non un appuntamento di giornalisti ma di soggetti diversi
Non un appuntamento di giornalisti ma di soggetti diversi –avevamo detto-che hanno a cuore il dovere di informare e il diritto ad essere informati. Si è scelta Assisi come città simbolo del dialogo. E da qui si intende partire per una riflessione sui tanti soggetti dimenticati dai media, le periferie del mondo su cui accendere nuovamente i riflettori. Perché “Nessuno è escluso” Beppe Giulietti intervenendo nel dibattito aveva usato una parola molto importante, “inclusione” Certo contro corrente in momento come quello che stiamo vivendo che “esclude”, mette ai margini, in un mondo dominato dal capitale finanziario. Inclusione vuol dire tante cose. I giornalisti ne sanno qualcosa, pagano sulla loro pelle i giovani, le
La grande questione dell’inclusione nella società dei poteri forti
Più in generale significa rimettere in gioco tutti quei soggetti che il mondo dei poteri forti esclude, “illuminare” con la fiaccola della cultura, perché l’informazione è cultura, la società in cui viviamo, piena di disuguaglianze, di drammi ignorati dai media, dalla povertà alle tragedie che ogni giorno segnano la vita di milioni di donne e uomini che non hanno neppure di che sfamarsi, curarsi. L’informazione come conoscenza, fattore di libertà, di liberazione, di progresso, di democrazia, di inclusione, appunto. Ma ci siamo fermati alle soglie di un gesto di coraggio, quello di aprire una grande vertenza, non sindacale, ma culturale, così come diversi interventi avevano indicato, Si era parlato di una campagna di iniziative anche alla luce del semestre in cui sarà l’Italia a gestire la politica europea, della possibilità di “utilizzare” la marcia della pace, Perugia-Assisi- unendo, pace, democrazia, libertà, la comunicazione come lo strumento da riscoprire. E su questa battaglia ricostruire, con noi, un legame, un rapporto fra tante associazioni, i corpi intermedi per usare un linguaggio della sociologia, a partire dai sindacati, che hanno la loro da dire in un paese che si voglia governato nel segno della partecipazione della società civile organizzata.
Non possiamo disperdere il valore e il significato del Forum
Abbiamo ripiegato su uno striminzito comunicato di marca sindacale, certo importante anche in vista del rinnovo contrattuale, della difesa di alcuni Istituti significativi. E’ stato “ acclamato” in un’aula semideserta ed ha rappresentato, di fatto, la conclusione del Forum che ha così’ chiuso i lavori senza una vera conclusione, non è jun bisticcio di parole, che era prevista per la domenica mattina. Invece tutti a casa. Si è detto che il Forum,come tale, non poteva impegnare i partecipanti ad una iniziativa generale. Forse se ne sarebbe perduto qualcuno per strada. Se così è ,però, si può trovare il necessario rimedio per non disperdere il patrimonio culturale, politico nel senso proprio della parola, che dal Forum è stato espresso e per non lasciar cadere nel vuoto la volontà di un nuovo, rafforzato impegno per la libertà dell’informazione. Basta che Articolo 21, che ha promosso, il Forum, faccia proprio quanto è stato espresso ad Assisi ed apra una stagione di iniziative in Italia, guardando all’Europa, non di soli giornalisti, come abbiamo scritto organizzando il Forum, ma “ di soggetti diversi che hanno a cuore il dovere di informare e il diritto ad essere informati”