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Forconi a Roma. Meno di tremila in Piazza del Popolo

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di  Diego Sambucini

ROMA – Il movimento “Fermiamo l’Italia” raggiunge la capitale ma non la blocca.

Così come annunciato la scorsa settimana, sulla scia delle proteste che hanno bloccato specialmente le città del Nord Italia, i Forconi –anche se vengono chiamati così impropriamente- gli studenti, i disoccupati e i piccoli e medi imprenditori sono giunti oggi a Roma per protestare contro il governo Letta, il rigore delle politiche economiche adottate dall’Europa e le tasse che uccidono le loro attività, ma la partecipazione è stato decisamente al di sotto di ogni più ottimistica aspettativa. Quella di oggi era stata annunciata come una grande protesta, ma a presidiare le strade romane sono meno di tremila persone. Quando invece si presumeva un numero molto superiore. Piazza del Popolo è stata riempita per un quarto. Tuttavia, dopo la spaccatura interna al movimento, cioè alla mancata partecipazione di Mario Ferro, leader dei Forconi, e delle correnti venete, la preoccupazione principale rimaneva quella legata all’infiltrazione di frange violente e facinorose. Al momento, però, non si registrano particolari disagi. Danilo Calvani, uno dei leader del movimento, ha assicurato che non ci saranno manifestazioni violente: “Le uniche infiltrazioni di cui abbiamo paura sono quelle di Letta e Napolitano”, dice in tono polemico. Quindi sulla protesta aggiunge: “Noi siamo autorizzati a rimanere qui fino a mezzanotte, rispetteremo le consegne, mentre gli altri presidi resteranno. Qui c’è il popolo – prosegue Calvani – questo mette paura al potere, il popolo andrà avanti, arriveremo al bersaglio tutti uniti, in caso ci si dividerà dopo sulle idee politiche. Non ci aspettavamo una reazione così, abbiamo visto che il clima era caldo, questa cosa non si ferma più, il popolo non vuole più questa gente”. Quindi conclude: “Avanti a oltranza, anche dopo Natale, con i presidi, finché i politici non se ne vanno”. A prendere parte alla manifestazione anche i militanti di Casapound, che si è sempre detta vicina al movimento e alle sue richieste. “Noi vogliamo sottolineare che il Parlamento è delegittimato, il governo non esiste, non ha un mandato popolare e il presidente Napolitano dovrebbe sciogliere le camere. Perché fare riforme su questa base significa costruire sulla sabbia” dice Simone Di Stefano, vicepresidente di Casapound. Intanto, i manifestanti denunciano di aver trovato anche una cimice nascosta vicino ad uno dei loro presidi: “Abbiamo trovato una cimice attaccata ad un braccialetto di similpelle, vicino a un cassonetto nei pressi del presidio di piazzale dei Partigiani. L’hanno messa per controllarci, ma non lo permetteremo”. La cimice è stata subito distrutta. Questa mattina, per far fronte alla manifestazione, si è riunito il Cosp, Comitato per l’ordine della sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’interno, Angelino Alfano, con il direttore centrale del Dipartimento di pubblica sicurezza, Alessandro Pansa, e i vertici delle forze dell’ordine. La Capitale è stata blindata da circa duemila poliziotti.


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