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A Maria Teresa Meli: i pensionati Cgil non sono figli di una schifosa

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Non la imbarazza il pieno sostegno dei pensionati della Cgil?.La domanda è stata rivolto a Gianni Cuperlo da una cronista politica del Corriere della sera, Maria  Teresa Meli. Premettiamo che noi siamo contrari alle liste di proscrizione,alla caccia al giornalista,. Siamo convinti che la libertà dell’informazione è il sale della democrazia. Abbiamo pagato sulla nostra pelle l’esserci battuti perché i deliranti proclami delle Br non venissero pubblicati, quasi alla stregua della pubblicità gratuita, così come chiedevano i terroristi. Messaggi di morte arrivavano non solo a noi ma anche alle nostre famiglie. Abbiamo reagito, con forza e con straziante dolore, alla uccisione di Walter Tobagi, dal quale,pure, si dividevano molte cose, a partire dal ruolo e dalla condizione della Federazione della Stampa,il sindacato unitario dei giornalisti  che erano nel mirino delle bande rosse e nere.

Sacrosanto il diritto di critica non la caccia grillesca ai giornalisti
Ma proprio per garantire il nostro diritto  ad informare e quello dei cittadini ad essere informati, uno slogan che guidò il rinnovamento culturale e politico del sindacato riteniamo che sia sacrosanto ilddiritto di critica da parte di chi ci legge e chi ci ascolta. Critica, dibattito,confronto e non la caccia alle streghe di Grillo. Una lunga premessa,doverosa,prima di dire che la domanda rivolta dalla Meli a Gianni Cuperlo è un segnale molto grave. Forse non se ne è resa conto visto che i media, nella stragrande maggioranza,invece di dare una informazione completa, hanno fatto campagna aperta per Matteo Renzi,il sindaco di Firenze che piace ai poteri forti, agli editori che sono al tempo stesso esponenti del mondo imprenditoriale ma ancor più di quello finanziario.

Un ‘offesa a Gianni Cuperlo e allo Spi Cgil
Con quella domanda la cronista del Corriere ha offeso,in un colpo solo,lo stesso Cuperlo, i pensionati come tali e il sindacato Cgil cui sono iscritti in  quasi tre milioni..Chiediamo alla Meli: questi milioni di persone che vivono con pensioni che  in media raggiungono a malapena i settecento euro a ,in media il che vuol dire che gran parte è sotto questa cifra , fa parte di una fascia di povertà ormai molto larga non hanno diritti come tutti gli altri. Sono figli di una schifosa? Devono vivere ai margini della società?  Fra loro ci sono ancora, fortunatamente, donne e uomini che hanno combattuto per riconsegnare a questo Paese la libertà. Poi l’hanno difesa strenuamente, ai tempi dello scelbismo, del governo Tambroni, hanno respinto ogni attentato, da qualunque parte provenisse, sono stati, Cgil testa, una barriera invalicabile nei confronti del terrorismo.

Cantone. Sindacalista e donna di sinistra. Le mie scelte le decido  io
Una offesa a Cuperlo che, in gran segreto, scoperto da segugio Meli,si avvarrebbe di questa massa di persone, prive di identità , di idee, trascinate al voto. Una offesa alla Cgil. Dice Carla Cantone segretario generale dello Spi che, da sindacalista ha un solo obiettivo, difendere, tutelare milioni di persone,prime  ad essere colpite in tempi di crisi e anche quando le vacche sembrano grasse, ma lo sono per pochi.  Non può dimenticare che per Renzi la riforma Fornero va bene, niente è da cambiare. Invece molto deve essere cambiato, così come per gli esodati e che questi problemi sono nel programma di Cuperlo. Ed aggiunge:” Sono una sindacalista ,ma anche una donna di sinistra e come talami impegno perché in Italia ci sia un forte partito di sinistra. Non devo chiedere a nessuno l’autorizzazione per le mie scelte politiche, così come nessuno le può imporre a milioni di iscritti allo Spi.La giornalista che ha fattola domanda ha una strana idea della politica, del sindacato. Non siamo una caserma,ma cittadini liberi”. Già. questa parole “ liberi” vale, dovrebbe valere, anche per i giornalisti.


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