Ma come può essere possibile che nel 2013 d.C. s’abbia dover fare nostro un cult di Luciano Tajoli che tanto commosse gli italici degli anni ’29 con il suo smoccolante “Mamma, mormora la bambina, piena di pianto ha gli occhi, tu compri soltanto i profumi per teeee” !? Non solo è possibile, ma già stiamo che quella “mamma” lì (forse perché non bloccata in tempo, nonostante Tajoli) è addirittura oggi arrivata al punto di comprarsi “profumi e ciprie” per lei (cui nel frattempo ha aggiunto leccornie gastronomiche, griffe e marchi d’abbigliamento, accessori pregiati e tutto l’universale sbracamento futile) non già privando di balocchi la “sua bambina” ma proprio sfruttandola come esclusiva fonte di reddito per poter, quella mamma lì, succhiare i suoi onesti introiti privandola potenzialmente così anche dei primari bisogni, altro che balocchi! In poche parole: risulta pappona e mammana della peggior specie.
Per approfondire questa ultima (ma non ultima, fidatevi) info da ben nota casta, fatevi un giro sulla cronaca della Regione piemontese. Gli è che: a)quella non è mamma a noi b)noi sua “bambina” non siamo c)possiamo urlare e non solo mormorare. Dunque? Dunque nonostante il pianto agli occhi (quello sì che l’abbiamo!) urleremo finché avremo fiato che quegli schifosi predatori di pecunia, nonché usurpatori e frodatori d’affetti istituzionali, devono essere allontanati immediatamente, SENZA SE E MA, dalla nostra “famiglia” di sani principi, prima di tutto perché non ci stiamo proprio all’eventualità di poter essere marchiati, a torto o a ragione, a livello nazionale ed europeo: figli di puttana, nella sua accezione più dispregiativa!