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Rai e Mission: non strumentalizzare la miseria!

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La denuncia di Cipsi e Solidarietà Internazionale: i rifugiati, i bambini, le donne, le violenze o le miserie di ogni genere, non possono essere oggetto di spettacolo e di pietismo umanitario, al limite della pornografia umanitaria.

Articolo di: Cipsi

 

Solidarietà e Cooperazione CIPSI – coordinamento di 37 ong di cooperazione internazionale – e la rivista Solidarietà internazionale fin dal mese di luglio 2013 hanno denunciato l’intera operazione mediatica della trasmissione della Rai “Mission”. Abbiamo anche dedicato la Copertina del n. 5 della rivista a “Rai: pornografia umanitaria”, con ben quattro articoli dedicati all’argomento.

Nel pubblicare oggi l’inchiesta di Fulvio Beltrami e il relativo video apparsi sul sito http://africanvoicess.wordpress.com precisiamo che al Cipsi interessa relativamente “come” è stata realizzata questa trasmissione. La nostra è una posizione culturale e valoriale più radicale, perché intendiamo invece denunciare culturalmente e politicamente questo modo di fare informazione, di presentare e trattare i problemi e i diritti delle popolazioni più disagiate, questo modo di raccogliere fondi strumentalizzando la miseria.

Ribadiamo che non si risolvono i problemi e le emergenze in questo modo! C’è una tendenza nel mondo delle organizzazioni internazionali – alla luce della crisi dei finanziamenti pubblici – a ricorrere a tutti i mezzi possibili pur di raccogliere fondi e risorse finanziarie. I rifugiati, le realtà durissime del Sud Sudan, della Repubblica Democratica del Congo, i bambini, le donne, le violenze o le miserie di ogni genere, non possono essere oggetto di spettacolo e di pietismo umanitario, al limite della pornografia umanitaria.  Pornografia umanitaria sono le raccolte fondi fatte in questo modo. L’aiuto che si trasforma in elemosina. I cosiddetti progetti di sviluppo pensati, organizzati e gestiti mettendo da parte i poveri, ritenendoli incapaci, non fidandosi di loro. Ridotti a comparse. I rifugiati rischiano di finire a fare da sfondo a semplici performance patetiche, paternaliste e buoniste dei vip. La nostra posizione si rivolge verso una nuova cultura della comunicazione sulle situazioni di miseria sia nel Sud del mondo, sia in Europa. Uscendo dai vecchi schemi, investendo su una comunicazione sociale che favorisca il cambiamento culturale e di comportamenti, non solo proponendo vecchi strumenti di raccolta fondi. La carità non è elemosina!

Nei prossimi giorni torneremo con ulteriori riflessioni su questo tema.

Da perlapace.it

 


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