John Fitzgerald Kennedy. A 50 anni dall’uccisione. Il ricordo di Furio Colombo

“Alle ore 13,45 di quel 22 novembre del 1963 ero al 27 piano di un ufficio dell’Olivetti in un grattacielo di Park Avenue. Un minuto dopo, ascoltando la radio, ho sentito la notissima voce di Walter Kronkite per la prima volta spezzata dire: “il presidente Kennedy è morto!”. E’ la testimonianza che abbiamo raccolto di Furio Colombo, punto di riferimento per il giornalismo libero e autonomo, di stampo anglosassone. Colombo è uno degli intellettuali italiani più vicini alla famiglia Kennedy e maggiormente consultato dall’establishment politico democratico americano

Quali sono, oggi, le funzioni del giornalista? Quali caratteristiche devono avere le attività che svolge? (appunti per il Forum sul Giornalismo)

Il Rapporto 2012 di Lsdi “Il Paese dei giornalisti” ha evidenziato la crescita del lavoro autonomo, la crescente contrazione e insicurezza di quello dipendente. Ma anche la crescita degli Iscritti all’Ordine: oggi circa 112.000, di cui però circa 50.000 non versano contributi all’Inpgi, e sarebbero quindi suppostamente inattivi. Elementi che sollevano vari interrogativi, anche su qual è oggi l’effettiva attività giornalistica, e se non ne vadano ridefiniti confini, criteri di identificazione e tutela.

Giornalisti, un conflitto di interessi c’è anche per noi (appunti per il Forum sul Giornalismo)

Roma, 20 novembre 2013 – Di solito succede a novembre, all’indomani delle alluvioni e delle frane che puntualmente devastano questa o quella regione italiana. Allora puntualmente risuona nei telegiornali e sui quotidiani del “bel” Paese un pianto greco sopra il saccheggio del territorio, il ritardo nei soccorsi, l’emergenza climatica trascurata, la protezione “incivile”. Come una febbre influenzale, se ne va in pochi giorni. Raramente se ne parlerà nel corso dell’anno. Praticamente mai giornali e telegiornali si impegneranno in una vera campagna

Dopo il ciclone, l’onda della disperazione

I Tg di mercoledì 20 novembre – E’ questo il rischio strisciante tra gli sfollati di Olbia e delle altre aree della Sardegna; nel giorno dei primi funerali il testo di un buon servizio del Tg2 preconizza la disperazione montante e la paura di essere abbandonati. Tutte le testate, con l’eccezione di TgLa7, dedicano l’apertura e la prima parte dell’edizione al dramma dell’isola; cominciano ad emergere le domane e le accuse. Il vescovo di Olbia è moderato nei torni e duro nella sostanza