Ambasciatore Sergey RAZOV,
apprendiamo della liberazione di alcuni dei 30 attivisti di Greenpeace, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, ingiustamente detenuti dalle autorità del suo Paese. Ma non cesseremo di tenere alta l’attenzione su questa vicenda, fino a quando tutti gli attivisti non saranno liberati.
C’è un filo Russo che lega San Pietroburgo alle Filippine, alla nostra Sardegna e ad altre zone devastate dalle variazioni climatiche indotte dall’inquinamento: gli attivisti di Greenpeace che denunciano chi vuole danneggiare l’ambiente vengono arrestati, mentre chi inquina causando danni al clima ed eventi sempre più distruttivi e globali, continua ad arricchirsi.
Ambasciatore Sergey RAZOV,
come è possibile per il suo Paese, tollerare questa ingiustizia? Cos’altro deve accadere per ridurre seriamente e drasticamente le emissioni di CO2? E’ ormai confermato dalla scienza che l’innalzamento della temperatura degli oceani rende estremi i fenomeni atmosferici, con morti e distruzioni. E allora perché chi – come gli attivisti di Greenpeace – si batte per salvare il pianeta e prevenire le catastrofi deve andare in galera?
Così non possiamo andare avanti. O le nostre salme galleggeranno nelle grandi alluvioni insieme alle banconote.
Liberate gli attivisti di Greenpeace e fermate l’anidride carbonica !
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