“Fareste educare i vostri figli da quest’uomo?” E’ domanda tra le (pochissime) più intelligenti sentita in politica nell’ultimo ventennio…
Fu quella l’unica la volta che i figli direttamente interessati, già silenti portatori d’aureola per giuramenti paterni, all’unanimità s’indignarono profondamente dichiarando che il loro padre è il migliore degli educatori e ne sono orgogliosamente fieri. E’ risposta umanamente più che comprensibile e, senz’altro, non solo perché quel papà ha loro potenzialmente regalato bella vita. Del resto, a chi gli chiese chi avrebbe voluto essere se non fosse lui, quel papà rispose: un figlio di Berlusconi. A seguito però dell’ultimo coinvolgimento filiale per bocca di cotanto papà (prodigo di Benigni Insegnamenti) ci aspetteremmo almeno un commento in punto alla loro personalissima esistenza da “la vita è bella” …
Ben altro discorso, ed è qui che torna la domanda iniziale, è imputabile al “papi” generazionale. La risposta è sotto gli occhi di tutti, compresi quelli delle bambine che si vendono nei “Parioli” sparsi sul territorio nazionale per commissione di papponi new generation, altre coetanee venditrici di sé per una ricarica telefonica oppure, nei cessi delle superiori, a chi tra i compagni di scuola le soddisfa con un regalo trend. Per tutte loro, e non solo, è diventato questo il senso de “la vita è bella”: sono figlie d’epoca falsa e fasulla perché noi genitori abbiamo permesso che si costruisse da e su patologico bugiardo.