I rifiuti tossici sono sepolti anche nel PD. Sono i 101 anonimi che hanno votato contro Prodi senza mai rivelarsi. Quelle scorie ora riemergono a causa delle sollecitazioni che vengono dalla proposta di iscrivere il partito nel PSE.
Così scopriamo un PD che la contraddizione delle larghe intese l’ha incistata dentro di sé, prima di averla stipulata fuori con il PDL. Con un Fioroni pronto a togliere i teli che coprivano gli arredi della Margherita, per ripristinarla e rimetterla in campo, proclamandosi portavoce dei cattolici democratici.
Che intanto hanno fatto un tragitto ben più avanzato, soprattutto grazie all’energia rigeneratrice che questo papa ha portato nella Chiesa afflitta da anni di Ruinismo opportunista e filo-berlusconiano.
E’ ancora bonificabile il campo del PD?
O i suoi rifiuti tossici hanno inquinato la falda dell’identità?
La scelta di aderire al PSE lo dirà con più chiarezza di quella che porterà il congresso e la scelta del nuovo segretario.
E di chiarezza c’è un disperato bisogno per operare scelte politiche nette per la giustizia sociale e il rilancio del Paese.
Un impegno enorme, che però richiede prima di sciogliere un dubbio: sapere se il PD è di sinistra.
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