Finalmente le prove. Questo libro, grazie ai documenti originali e inediti alla base della condanna definitiva di Silvio Berlusconi per frode fiscale, svela dove è nascosta la gigantesca cassaforte di denaro nero del Cavaliere. Quanti soldi contiene, come è stata creata, a cosa è servita. I magistrati del processo Mediaset (sedici su sedici), in tutti i gradi di giudizio, scrivono che Berlusconi ha immagazzinato somme immense nei più impenetrabili paradisi fiscali. Qui ci sono le prove del suo enorme patrimonio nero. I nomi delle società offshore che la sua Fininvest ha riempito per anni di fondi riservati. I contatti con avvocati, affaristi e faccendieri che lo hanno aiutato a nascondere il tesoro. Tutto scritto nei documenti, che vengono pubblicati per la prima volta.
Carte ufficiali e incontestabili, a partire dalle quali gli autori raccontano un’avventura incredibile, che si legge come un romanzo e che ha impegnato per anni magistrati e investigatori, tra mille ostacoli, archivi che spariscono, testimoni corrotti, personaggi da film come, tra gli altri, l’intoccabile Frank Agrama. Questa non è la storia di un evasore, è molto di più. È il racconto finalmente definitivo di un sistema illegale che ha condizionato un intero paese e arricchito una sola famiglia, quella di Silvio Berlusconi. Il finale è ancora una volta tutto suo: la più grande caccia al tesoro dell’ultimo ventennio l’ha stravinta lui. Il Cavaliere nero.
Paolo Biondani, giornalista, dal 1990 cronista giudiziario del “Corriere della Sera”, dal 2007 scrive per “l’Espresso”. Con Mario Gerevini e Vittorio Malagutti ha pubblicato il libro CAPITALISMO DI RAPINA (Chiarelettere 2007).
Carlo Porcedda, giornalista. Dopo dodici anni da cronista politico all’Ansa, nel 2001 sceglie la libera professione firmando articoli per “D-la repubblica”, “El Mundo”, “il venerdì di Repubblica”, “l’Espresso”, “il Fatto Quotidiano”.