Sandra Bonsanti
No, non ci mancherà Silvio Berlusconi.
E non solo perché, impedito di entrare a Palazzo Madama, saranno tanti ancora i palazzi che continuerà a frequentare, dai quali esercitare i suoi ricatti, le sue minacce. Le sue grida al vento.
Forse anche qualche palazzo di giustizia. Chissà.
Non mancherà a nessuno di coloro, e sono tanti per fortuna, ma non tantissimi, che in questi anni lo hanno contrastato, anche se poco o male, anche se i più, purtroppo, senza molta determinazione.
Non mancherà all’Italia, un paese tragico, un paese grottesco. Tra i più corrotti al mondo. Un paese in ginocchio. Un paese in svendita, che i magnati stranieri si comprano. Un’Italia senza futuro. Non solo per colpa sua, ma certamente col suo apporto decisivo.
Non ci mancherà quello che Bobbio definiva “il primo partito personale di massa”, non ci mancherà quel ridicolo rivendicare di essere una vittima di complotti, di “tradimenti, di cospirazioni, ingenuo bersaglio, di nemici cattivi e di perfidi alleati”.
Lui decade oggi, l’Italia ha cominciato a decadere ormai da tanto.
E se decade oggi dal Senato della Repubblica sarà forse l’ultimo atto d’orgoglio e di dignità di una Istituzione che un progetto a nostro avviso irresponsabile vuole eliminare o almeno svuotare di ogni ruolo politico. Nel nome di una semplificazione invocata come rimedio assoluto alla incapacità di governare e al distacco dei cittadini dalla politica.
Per questo stasera diciamo: grazie Senato della Repubblica italiana.