“La Fnsi ha partecipato con una propria iniziativa nazionale alla giornata dedicata alla dignità e al valore del giornalismo per la democrazia, per la libertà dei cittadini, per il rispetto dei diritti umani intitolata da Efj/Ifj Stand Up for Journalism. Nella sede di Roma del Sindacato unitario dei giornalisti italiani si è svolto un incontro-dibattito aperto a rappresentanze dei sindacati generali dei lavoratori e ai movimenti culturali della società civile, tra i quali Articolo21, associazione che si distingue per la difesa dell’articolo 21 della Costituzione della Repubblicana Italiana che tutela la libertà di espressione e di informazione”. Lo scrive in una nota la Federazione Nazionale della Stampa. L’incontro è stato condotto dal Segretario Generale della Fnsi e ha visto inoltre la partecipazione di Daniela Stigliano, membro dello Steering Committee Efj e componente della Giunta Esecutiva Fnsi, presente al completo insieme con i Presidenti delle venti Associazioni Regionali in cui si articola la vita della Federazione della Stampa. “I giornalisti non sono criminali, non sono terroristi, sono testimoni di verità e autori di democrazia per i diritti di tutti”. Questa la linea guida della giornata, che ha avuto un significativo successo di partecipazione e di audience pubblica.
“Sempre più colleghi sono nel mirino delle mafie, dei poteri criminali – ha detto Siddi -. Da oggi parte un mese di testimonianza dei giornalisti europei per la tutela e l’autonomia del lavoro”. Efj, Ifj e Fnsi, con questo obiettivo, stanno inviando a tutte le autorità europee una cartolina elettronica con un appello per chiedere “rispetto per i diritti dei giornalisti a informare i cittadini lealmente”, “la tutela delle fonti”, “il blocco degli abusi e delle interferenze di controllo dei servizi di intelligence”, anche alla luce dell’impatto che le pratiche di controllo di massa denunciate con il Datagate stanno avendo sul giornalismo d’inchiesta.
Solidarietà forte è stata espressa ai colleghi del “ Guardian”, inquisiti in Gran Bretagna per aver rivelato le notizie dello scandalo del “Grande Fratello” della NSA. Forte e chiaro è stato ribadito che i giornalisti non possono essere bersaglio dei poteri economici, finanziari, dei poteri oscuri e, ovviamente, delle bande criminali in guerra. A questo proposito sgomento e sdegno è stato espresso da tutta la Fnsi e da tutta l’assemblea per l’assassinio dei due giornalisti francesi uccisi in Mali, Ghislaine Dupont e Claudie Verlon. Le battaglie contro l’impunità, che troppo spesso copre chi compie questi crimini, deve cessare. L’ONU, secondo le risultanze di Stand up for Journalism svolta a Roma, deve introdurre una giurisdizione internazionale che combatta severamente questi crimini.
Con altrettanta determinazione, sgomento e la più vibrata protesta è stata espressa riprovazione per le condanne di giornalisti turchi al carcere a vita e per altre pene tentative per migliaia di giorni di prigione emesse contro colleghi colpevoli solo di voler fare la professione di giornalisti. Questa la notizia più grave che rende evidente il valore dell’affermazione del Sindacato Europeo e Internazionale dei giornalisti che hanno scelto come motto odierno “Giornalisti non terroristi”. La Fnsi si associa alla battaglia del Sindacato dei Giornalisti della Turchia, della Efj e alle proteste della Ifj perché la comunità internazionale adotti misure severe nei confronti della Turchia, che rischia un pericoloso scivolamento verso un regime senza ritorno e perché quindi le sentenze ingiuste a carico dei giornalisti siano cancellate al più presto. I giornalisti italiani e i cittadini sono invitati ad esprimere una propria partecipazione di idee, di proposte e di proteste su questi temi, sia sottoscrivendo la cartolina elettronica pubblicata sul sito www.fnsi.it e da www.articolo21.org sia scrivendo un tweet con il seguente hastag: #SUFJ STAND UP FOR JOURNALISM”.