C’è poco da scherzare su Dudù, il barboncino prediletto da Berlusconi a lui donato dalla fidanzatina Francesca, cui era stato donato da una amica carissima, un cucciolo senza pedigree. Esempi di animali amati dai padroni ce ne sono a iosa nella storia italica. Il più noto fra tanti riguarda Incitatus, un cavallo che ha vissuto a Roma negli anni trenta, di proprietà di un imperatore noto come Caligola,il cui nome era Gaio Cesare ,il terzo imperatore regnante. Gli storici del tempo dicono di lui che fosse di “stravagante,eccentrico,depravato”
L’imperatore Caligola nominò senatore un cavallo
Mettendo insieme queste tre “ doti,” narra la leggenda , se ne ricava il suo grande amore per questo cavallo, un vincente di tutte le corse ci partecipava. Fece costruire per lui un intero palazzo,lo nominò sacerdote e poi senatore. Avrebbe voluto insignirlo del titolo di console, ma lo fecero fuori le sue guardie. Dudù senza dubbio è più piacevole di un cavallo, non ha bisogno di stallieri, si rotola nell’erba, fa i “bisognini “ liberamente nei giardini delle ville berlusconiane,si fa prendere in braccio, coccolare, scodinzola per quanto possono i barboncini che di coda ne hanno poca. Ha un grande potere, di fatto, decide le sorti del Pdl, di Forza Italia, del governo, dell’Italia tutta. Non à caso il pregiudicato è sempre accompagnato dal barboncino. Quando ci si domanda come avviene che il cavaliere cambi di umore di giorno in giorno, di ora in ora a volte. Ci si arrovella attorno alle pene di questo uomo che non sa darsi pace. Per una misera condanna, frode fiscale poi, un niente, deve prima o poi sloggiare dal Senato. Si si pensa alla frode fiscale si capisce bene perché il pregiudicato è uno strenuo combattente contro la tasse,il fisco e il suo nemico. E con la scusa di fare un favore a tutti gli italiani, lo farebbe a se stesso ai ricchi. Scusate la parentesi.
Il potere del barboncino, piena fiducia del cavaliere
Torniamo al potere di Dudù. Come è a tutti noti i berluscones si dividono in governisti, ora innovatori,già colombe, lealisti, falchi, vestali. Berlusconi però non si fida tanto di questa categorie,ma questo è il pranzo giornaliero e con questo si deve nutrire.Ma perché un giorno vuole cacciare Angelino Alfano,ilsuo ex figlioccio e il giorno dopo invece gli offre la vicepresidenza di Forza Italia e anche un incarico di coordinatore, Certo, dice chiaro e tondo, sempre io sono a comandare. Si era inventato anche la possibilità che fosse Marina,la figlia prediletta, a prendere il suo posto. Ma in realtà lui neppure alla figlia è disposto a cedere un pezzetto del suo potere. Certo, dice agli amici, non sarò più senatore,ma lo scettro resta a me, l’impero è mio. Ricordate uno splendido film di Chaplin, Charlot. in arte, “ Il grande dittatore, “il riferimento è a Hitler che danza con un mappamondo. Siamo lì, così si spiegano i salti di umore, dei giudizi sull’uno e sull’altro dei suoi maggiordomi, dei membri della “banda bassotti” Spiegazione che danno i villici di Arcore e gli impettiti nero vestiti di Palazzo Grazioli.
Quando arrivano gli ospiti il cagnolino li annusa
Non è lui che decide,ma Dudù. Quando arrivano gli “ospiti”, ad ogni ora del giorno e della notte, da Alfano a Brunetta passando per la Santanchè, a riceverli va proprio Dudù. Appena varcato la porta il barboncino li annusa, se fa loro le feste, se gradisce la presenza e magari, per quel tanto che può muove la coda, se n on abbaia, l’ospite è gradito. Per tutta la giornata può stare tranquillo, il pregiudicato non lo caccia, anzi gli fa generose proposte,. Gli chiede solo di mettere una firma , un impegno scritto su un documento in cui si impegna ad obbedirgli, a far cadere il governo quando gli fa più comodo. Se invece Dudù non gradisce l’ospite, addirittura mostra le zanne. Allora non c’è più niente da fare. La gogna, se va bene.