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Cinema: immigrazione a Bruxelles il film-inchiesta Schiavi. Il lavoro di Mencherini tra denuncia e sensibilizzazione

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Il film inchiesta di Stefano Mencherini “Schiavi”, patrocinato dal Ministero per l’Integrazione e coprodotto da Flai Cgil e Less onlus, arriva a Bruxelles in collaborazione con Effat (Federazione europea dei sindacati Alimentazione, agricoltura e turismo) e Regione Puglia per “denunciare” le politiche sull’immigrazione condotte fino ad ora in Italia, raccontando di un’Europa che di fronte a questo dramma ha preferito voltare la testa.

“La mia è una denuncia costruttiva. Cerca di fare proposte e dare piccole indicazioni su cosa fare per il futuro” e nasce anche dall’intenzione di “sensibilizzare”, spiega Mencherini presentando il suo lavoro E’ vero, riconosce, che dopo l’ultima grande “strage dell’immigrazione”, in Ue ora si assiste “all’accenno di qualche piccolo e timido cambiamento”, ma sono ancora molti, troppi, quelli che muoiono in mare. Per questo – incalza – chiedo che l’Europa faccia “più in fretta e meglio”. E apra “un canale umanitario nel Mediterraneo per ridurre al minimo le vittime”.
“Schiavi” è stato realizzato in circa due anni e mezzo e documenta la gestione dell’ultima emergenza immigrazione dal Nord Africa; la disperazione e la rabbia dei migranti; l’assenza dell’Ue verso un Italia, dove un gruppo di imprenditori e caporali sono alla sbarra, a Lecce, in un processo unico in Europa, per riduzione in schiavitù.


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