Di violenza nel calcio si parla da lunghissimo tempo e mentre in Inghilterra le misure anti-hooligans hanno prodotto effetti, in Italia si annaspa di fronte alle frange più’ estreme del tifo che vogliono imporre la loro prepotenza, la loro legge perversa. Di casi gravi ce ne sono stati tanti, frustrazioni da malessere sociale spesso sfogate per un episodio di gioco mal valutato da un arbitro o per una prestazione deludente dei propri beniamini, a poco a poco o all’improvviso divenuti traditori. I fatti di Salernitana-Nocerina sono, pero’, una cosa diversa. Non ci sono avversari,direttori di gara,o giocatori svogliati nel mirino degli ultra’ , la sfida e’ stata allo Stato, alla disposizione di ordine pubblico ( data in passato tante volte e per le più’ disparate tifoserie ) di inibire ai supporter della Nocerina la possibilita’ di seguire la squadra nel derby nel vicino capoluogo di provincia. “Senza di noi , neanche voi in campo” in buona sostanza questo l’ordine degli ultra’ condito da pesanti minacce. Dal terrore dei giocatori alla farsa si e’ passato in breve tempo con la vergognosa sceneggiata in campo. Tre sostituzioni immotivate in poco più’ di cento secondi e poi in appena venti minuti di parvenza di gioco,alla maniera dei dieci piccoli indiani di Agatha Christie, un giocatore dopo l’altro e’ uscito di scena “infortunandosi”. Con sei in campo partita sospesa, come da regola numero 3 del calcio,il grande sconfitto della domenica. Da notare che la Nocerina e’ ultima in classifica e che per la riorganizzazione dei campionati,in modo inedito, non sono previste retrocessioni (da considerarsi un errore della Lega Pro ).Della partita in se’ dunque poco interessava ai nocerini e in ogni caso era stata disposta la trasmissione in diretta Rai. Ecco perche’ il match vero le frange minoritarie violente, hanno pensato di giocarlo contro lo Stato. Ora credono di aver vinto, ma e’ auspicabile che il triplice fischio sia lontano e che alla fine prevalgano la legalita’ e lo sport.