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Berlusconi annusa Grillo, uno sguardo a destra. Inviati di Le Pen da Casaleggio

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di Sandro Carli

ROMA – Si cercano, si annusano, , si lanciano segnali di fumo. Niente di concreto ma  Berlusconi, Grillo, Casaleggio, Marie Le Pen, tramite il professor Becchi, genovese, l’intellettuale , la testa d’uovo grillino, docente di  filosofia del diritto, che non si sa bene cosa sia e un deputato del Front Nazionale francese , tengono i contatti a distanza.

Un deputato del gruppo della LePen sarebbe venuto in Italia, Piemonte, per incontrare la “mente” del movimento, Casaleggio appunto. Ovviamente incontro riservato ma, dicono i soliti bene informati molto interessante e stimolante. Ci mette la faccia un “nero” non di pelle ma politicamente come Roberto Jonghi Lavorini che intervistato del Giornale  racconta particolari interessanti di un rapporto che c’è stato e guarda alle elezioni europee. Grillo ha smentito  Sul blog si legge “ Nessuno esponente dello staff  di Beppe Grillo ha mai avuto contatti con Marine Le Pen né intende averli”.

 

L’intervista al Giornale di Jonghi Lavarini” cuore nero” milanese

L’esponente  del “cuore nero” milanese è uno di lungo corso. già segretario del Fronte della gioventù,  una lunga militanza ,dal Msi  passa  An  poi al Pdl e alla Destra. Ha avuto e mantiene rapporti internazionali con movimenti , associazioni dell’estrema destra, con i “lepenisti” francesi in particolare.prima con il padre ora che riuscì a concorrere per la presidenza della Francia ora con Marine, la figlia che sta raccogliendo consensi nell’elettorato, in testa nei sondaggi  per le elezioni europee. Non ha alcun interesse a raccontare balle. Lo accredita il Giornale e la notizia comincia a circolare. “ Sono incontri interlocutori, ma ci sono. Visto il peso politico di Casaleggio” sono venuti qui loro. Con Grillo no, non ci sono rapporti diretti, ma la Le Pen lo stima e per le Europee 2014 sta lavorando ad un fronte comune di movimenti anti-euro. In Italia il FN non guarda ai piccoli partiti della destra, che pure erano legati al padre di Marine, perché considerati elettoralmente irrilevanti. Adesso lei guarda soprattutto al Movimento Cinque Stelle”.Comunque Marine avrebbe sondato anche il sindacoleghista, Tosi e Samorì,quello che pensava di portare a casa Berlusconi milioni di voti. Sempre il Giornale scrive che “ i referenti storici del Msi a Genova, da Gianni Plinio, Giorgio Bornaccin e Franco Marenco, raccontano che Grillo frequentava le manifestazioni del Msi   nel capoluogo ligure”. E Borghezio assicura che Casaleggio fosse un leghista”.

 

I punti in comune fra le politiche di Le Pen e quelle del comico genovese

L’ex missino snocciolai punti in comune fra la politica di Le Pen e  quella di Grillo, la guerra contro l’euro e contro l’Europa, contro la cittadinanza ai migranti.. Poi le sigle.Dice Le Pen:”Noi non siamo né di destra né di sinistra” e , racconta.  l’ultra di destra  minaccia querele a chi la descriva come di «estrema destra». Contro i partiti di centrodestra (l’Ump) e centrosinistra (il Ps), cioè contro – dice lei – l’«UMPS», gioco di parole che unisce Ump e Ps, equivalente del «Pd meno L» grillesco.

 

Il pregiudicato al prof Becchi: vorrei parlare con Grillo e Casaleggio

Chiuso l’atto primo si passa al secondo. Un giorno d’agosto il professor Becchi riceve una telefonata. Dall’altro capo del filo, si diceva una volta, Silvio Berlusconi in persona. Si racconta che fra le cose che si sono detti in particolare quella relativa a un possibile incontro fra il pregiudicato , Grillo e Casaleggio, presente ovviamente  l’intellettuale grillino.Pare non se ne sia fatto di niente, i contatti sono stati smentiti, parlamentari grillino sono caduti dalle nuvole, noi con Berlusconi, hanno esclamato. Ma guarda caso sempre il professor Becchi due giorni fa in una intervista ha detto che Berlusconi  è il nuovo, il Pd è morto e le prossime elezioni se le giocheranno M5S e Forza Italia.  Se poi si votasse con il Porcellum sa bene il professore che sarebbe necessario il ricorso a “ larghe intese”.

 

 Grillo ai suoi “ Dobbiamo guardare a un elettorato di destra”

Non è un caso che  Grillo arrivando a Roma per dettare le “regole di comportamento” ai parlamentari che le hanno infrante presentando e votando insieme al Pd un emendamento per la eliminazione del reato di clandestinità è stato chiaro: se nel nostro programma elettorale ci fossero state proposte a favore degli emigranti avremmo avuto voti tanti quanti un prefisso telefonico. Di più aveva ammonito: “ Dobbiamo guarda a un elettorato di destra. Vale ricordare ,allora, anche l’apertura al dialogo con o neri di casa Pound, gli elogi al fascismo da parte della ex capogruppo M5S Lombardi.

da dazebao.it


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