La mostra su Augusto (Scuderie del Quirinale) è un evento archeologico eccezionale, che ha emozionato persino gli addetti ai lavori, quando hanno ricongiunto come in un puzzle intere composizioni marmoree per la prima volta, affiancando i frammenti provenienti da vari musei del mondo e statue nate dalla stessa placenta artistica. Ma questa mostra è anche una narrazione sul potere.Quello di un uomo che lo mette a disposizione della profonda trasformazione di Roma, seguendo una sua visione molto moderna. Usa la “comunicazione” sostenendo i poeti e restaurando edifici e templi, cura i rapporti con “intellettuali” ed artisti con Mecenate, aumenta l’efficienza dell’apparato militare terrestre e navale, senza mai ostentare il proprio potere ed anzi rassicurando il Senato, che di fronte alla sua “compostezza” lo ricopre di riconoscimenti, persino inventando per lui la definizione onorifica di “Augusto”, come colui che fa “sorgere” (augere) una nuova era per Roma, che trasformerà da repubblica ad impero.