Abusi e sfruttamento dominano il settore delle costruzioni del Qatar, che si appresta a ospitare i Mondiali di calcio del 2002. Lo ha denunciato Amnesty international in un nuovo rapporto, in cui si chiede alla Fifa di agire con urgenza, insieme alle autorità del Qatar e agli organizzatori dei Mondiali del 2022, per impedire questi abusi.
“Non si può assolutamente scusare che in uno dei paesi più ricchi del mondo così tanti lavoratori migranti siano sfruttati senza pietà, privati del salario e abbandonati al loro destino – ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty – le imprese di costruzione e le stesse autorità del Qatar stanno venendo meno al loro dovere nei confronti dei lavoratori migranti. I datori di lavoro mostrano un impressionante disprezzo per i loro diritti umani basilari e molti approfittano del clima permissivo, nonché della scarsa applicazione delle tutele, per sfruttare i lavoratori del settore delle costruzioni”.
Il rapporto, basato su interviste a lavoratori, datori di lavoro e rappresentanti del governo, descrive un’ampia serie di abusi nei confronti dei lavoratori migranti, tra cui il mancato pagamento dei salari, condizioni durissime e pericolose di lavoro e situazioni alloggiative sconcertanti. I ricercatori di Amnesty hanno anche incontrato decine di lavoratori intrappolati in Qatar senza via d’uscita, poiché i loro datori di lavoro gli stavano impedendo da mesi di lasciare il paese.
“I riflettori del mondo resteranno puntati sul Qatar da qui ai Mondiali Fifa del 2022, offrendo al governo un’opportunità unica per mostrare al mondo che prende sul serio i suoi impegni in materia di diritti umani e può costituire un modello per il resto della regione”, ha rimarcato Shetty.
Il rapporto di Amnesty International fa luce sull’inadeguatezza della legislazione a tutela dei lavoratori migranti, peraltro aggirata regolarmente da molti datori di lavoro. L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto dunque il rafforzamento delle norme vigenti e la fine del sistema dello “sponsor”, che impedisce ai lavoratori migranti di lasciare il paese o di cambiare impiego senza il permesso del loro datore di lavoro.
Amnesty ha quindi sottolineato come la discriminazione nei confronti dei lavoratori migranti, la maggior parte dei quali proviene dall’Asia meridionale e sudorientale, sia un fenomeno comune. I ricercatori di Amnesty International hanno udito il direttore di un’impresa di costruzione chiamare i suoi lavoratori “gli animali”.
Amnesty International ha chiesto alla Fifa di agire con urgenza, insieme alle autorità del Qatar e agli organizzatori dei Mondiali del 2022, per impedire questi abusi.
“La Fifa ha il dovere di dire forte e chiaro che non tollererà abusi nei progetti di costruzione relativi ai Mondiali di calcio – ha ribadito Shetty – il Qatar sta ricorrendo in misura ragguardevole ai lavoratori migranti per sostenere il boom delle costruzioni e la popolazione del paese aumenta di 20 unità all’ora. Molti migranti arrivano in Qatar pieni di speranze, che vengono sbriciolate poco dopo l’arrivo. Non c’è tempo da perdere, il governo deve intervenire subito per fermare questi abusi”.