“Non si contano ormai più gli episodi di violenza contro i giornalisti. Sono già 330 le minacce e gli atti contro le persone e le cose di giornalisti italiani in tutto il Paese nei primi undici mesi di quest’anno, come registrato dall’osservatorio Ossigeno Informazione, promosso da Fnsi e Ordine. C’è bisogno di un rilancio forte e di ogni azione sociale e culturale possibile per il rispetto del lavoro e della cultura per l’informazione libera”. Lo scrive in una nota il segretario Fnsi Franco Siddi.
“L’episodio di violenza di due sere fa contro l’inviato di Servizio pubblico, Luca Bertazzoni, è l’ultimo di una serie di violenze in occasione di manifestazioni politiche o di protesta che, accanto alla vicenda dell’intollerabile aggressione che ha colpito il collega, pone al centro la questione della libertà del confronto sulla base delle idee e non delle prove muscolari. Il collega, aggredito da un manifestante che esibiva un quadro con una croce celtica, è stato preso di mira perché voleva fare domande e capire il significato di quel tipo di espressione della protesta. Se manca il rispetto in questi casi, che può anche risolversi in un silenzio a una domanda e si risponde con la violenza, si passa un limite pericoloso. La solidarietà a Bertazzoni e quanti come lui sono stati fatti, nelle ultime settimane, bersaglio di violenza, la piena e totale solidarietà di tutto il Sindacato dei giornalisti. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana non cesserà mai di stare al fianco dei colleghi e di porre in evidenza con la denuncia pubblica e con altra azione utile tutte le vicende contrarie ai principi della convivenza civile e il rispetto delle persone”.