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All-tv: il sogno di una TV multietnica diventa realtà a Milano grazie a Mbede Fouda, un giornalista rifugiato politico

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E’ nata All-tv, una web tv, di tutti e per tutti. E’ stata ideata dal giornalista Jean Claude Mbede Fouda, camerunese arrivato in Italia solo cinque anni fa da rifugiato politico,  il primo rifugiato  immigrato riuscito, non senza difficoltà, ad iscriversi all’albo dei professionisti dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani. Quello che desta curiosità a primo impatto è proprio il nome, ALL-TV. Un progetto rivoluzionario, che incuriosisce. Richiama l’inclusione, il coinvolgimento, la coabitazione, la vita insieme. Queste sono le parole chiave per lo staff di All-tv,  che sogna di raggiungere il digitale terrestre e come  auspicato dalla ministra per l’Integrazione Cecile Kyenge: “Trasmettere nelle case dei cittadini il cambiamento culturale in corso” . L’ideatore e direttore, Jean Claude MBEDE FOUDA la sognava da tanto tempo: “All-tv è una piccola rivoluzione culturale che permette di far conoscere agli italiani, le comunità straniere vive e attive sul territorio, lontano dalla cronaca nera a cui i media italiani li hanno confinati” Nei Tg italiani, nazionali o locali, l’immigrazione molto spesso viene correlata unicamente a fatti di cronaca nera.

All Tv rappresenta un mondo vivo, una società di protagonisti raccontati da 12 volontari professionisti e non, italiani, africani, sudamericani, mediterranei e asiatici. Una tv multicolore che riflette dal proprio staff Italia di oggi multirazziale. “Il cambiamento non sarà possibile se noi giornalisti non diciamo la verità agli italiani”, dice MBEDE FOUDA. E la verità qual’è?:” La verità è che in Italia -prosegue MBEDE FOUDA- vivono più di 5 milioni di stranieri attivi che lavorano o studiano. 5 milioni possono essere una intera regione d’Italia. Non si può più non tenerne conto oppure tacere su di loro”.

All-tv è nata grazie ad un finanziamento del progetto”re-lab” /(Start up your business) ideato per permettere a persone in esilio in Italia di rifarsi tramite la creazione di una impresa. Purtroppo 15 mila euro messi a disposizione del progetto e gestiti dai “tutor” del progetto non sono sufficienti per avviare una web tv così ambiziosa. Tanto è vero che quasi 8 mila euro di questa cifra sono finiti nelle casse di notaio e commercialisti solo per avviare l’impresa. Il resto è stato diviso tra l’acquisto di una piccola parte dell’attrezzatura e la costruzione del sito.Bisogna usare il nostro spirito imprenditoriale per andare avanti. Senza spirito imprenditoriale, nessuno può creare All-tv con solo 5-6 mila euro” racconta MBEDE FOUDA.

L’Italia razzista? “No! Dice Jean Claude Mbede. Gli italiani hanno paura, perché i media italiani discriminano 5 milioni di stranieri:” le reazioni vissute e gli insulti alla ministra per l’integrazione sono dovute al fatto che il popolo italiano non è abituato a vedere in tv talenti immigrati. Medici, avvocati, ingegneri, giornalisti. In Italia tutto questo sembra impossibile per gli stranieri, quando invece le università italiane sono piene di studenti stranieri” Il mio paese il Camerun manda in Italia ogni anno, e è una convenzione  quattro cento studenti in varie facoltà italiane” racconta MBEDE FOUDA. E questi studenti per la maggior parte, così come tanti altri di altri paese, rimangono in Italia, nonostante l’indifferenza della società che non li integra. Fanno: badanti , colf o operai. In TV, la percentuale di giornalisti stranieri è inesistente. dunque:” l’Italia non è razzista. è vittima dei media” che non hanno mandato nelle case l’immagine di una società cambiata. Le reazioni negative e le resistenze sono un fatto culturale che dimostra quanto gli italiani non siano ancora a conoscenza di chi convive con loro sul territorio. Una conoscenza reciproca che tenterà di promuovere All-tv aprendo le porte delle comunità straniere agli italiani e promuovendo la cultura italiana agli stranieri

Le caratteristiche di ALL TV

Programmi: La piattaforma All-tv offre già  tanti servizi. Ma il palinsesto che partirà a gennaio, darà la possibilità di vedere giovani professionisti stranieri e italiani condurre o co condurre micro programmi di un piccolo palinsesto ben definito”Perché l’immigrazione è una area completa e non può essere solo indicazioni di come fare un permesso di soggiorno, comunicati stampa sui flussi, oppure solo le strie di poveracci immigrati.! L’immigrazione è felice, dinamica viva. va raccontata come fonte di energia positiva all’interno dell’Italia.

Lingua italiana: Altro segnale forte della rivoluzione mediatica in corso in Via Abetone a Milano, l’uso esclusivo della lingua italiana nella redazione.” per noi è fondamentale, perché l’italiano è il primo strumento d’integrazione. la prima cosa che unisce gli stranieri tra di loro. Ma anche con gli italiani”. I nostri blog in lingue straniere non sono destinati alle comunità straniere. Ma permettono alle tante persone che ci seguono dall’estero di rientrare nella realtà italiana che sembra spesso molto lontana.

Il gruppo. In redazione, attualmente 12 volontari. Costa d’Avorio, Camerun, Peru, Ecuador, Cina, Bangladesh, Brasile, Italia. Giovani professionisti che lavorano con la determinazione di chi vuole raggiungere un traguardo. La redazione è diretta da Angela Roig, giornalista del Perù, diventata professionista durante l’ultima sessione dell’Ordine dei giornalisti Lombardia. Ma c’è anche Martin Iglesias, giornalista italo-spagnolo di grandissima esperienza che fa da ponte di coordinamento tra la gestione amministrativa e editoriale senza dimenticare la promozione e l’organizzazione.

Il Fondatore: Cinque anni fa, il curriculum che Jean Claude MBEDE FOUDA presentava al suo arrivo in Italia poteva lasciare qualche perplessità visto il percorso da lui realizzato a soli 30 anni: ex addetto stampa per la nazionale di calcio del Camerun in uno dei periodi del suo massimo splendore, ex conduttore del Tg della tv nazionale camerunense, ex caporedattore di Spectrum tv, ex corrispondente della Voice of America e Radio vaticana. Ex direttore Fondatore di radio Fm Liberté. In Camerun però, tutti lo chiamano “l’instancabile”, uno nato per creare; perché l’immaginazione di Jean Claude non ha limiti.
In cinque anni, è diventato il volto di un’ Integrazione che rende orgogliosa l’Italia e fa vedere all’estero che in Italia, chi vuole può integrarsi. Infatti, il trentenne Jean Claude Mbede con la sua esperienza da rifugiato, ha fondato una rete di giornalisti  in esilio, permettendo loro di affrancarsi dalla paura, riportandoli a esercitare la loro professione. La rete riunisce una ventina di giornalisti stranieri che fanno di tutto in Italia tranne che il giornalismo, per sopravvivere insieme alle loro famiglie.

“In cinque anni ho lavorato solo un anno e mezzo”, racconta MBEDE FOUDA, “serve un gran sacrificio perché con la famiglia alle spalle, rimanere senza reddito non è facile. Non è che il lavoro non lo abbia cercato, in Italia ho provato a fare di tutto, purtroppo senza risultati. Nei ristoranti, con la crisi non cercano apprendisti , nelle fabbriche assumono persone con esperienza. Non è stato facile, perché alcune persone che mi sostenevano, pensavano che non volessi fare nient’altro che il giornalista ma in Italia, anche per fare le pulizie è necessaria una raccomandazione”.

Cosi, invece di passare le sue giornate a dormire nei centri di prima accoglienza, Jean Claude ha pianificato la sua crescita professionale. Riuscendo a collaborare con testate importanti come la Gazzetta dello Sport e il Settimanale Sportweek. Partecipa in diretta Tv a trasmissioneipopolari. Ma non trova un lavoro da giornalista. Nel 2012, fonda il portale Afrikitalia.it con il quale voleva raccontare la cooperazione internazionale, ma il progetto non sopravvive per l’indifferenza dei vari attori del settore. “Uno può avere, tutte le idee e tutta la determinazione del mondo, ma se non ha mezzi economici per realizzarle, non può fare nulla”, affermerà più tardi Jean Claude Mbede. Adesso la sua nuova sfida consiste nel Trovare i finanziamenti necessari per concretizzare il suo nuovo progetto: La Tv Comune, ALL-TV.

Futuro:  Sul futuro di ALL-TV, Jean Claude Mbede pensa che “La crisi economica non c’entri… c’ è molta indifferenza. Manca la solidarietà che dovrebbe caratterizzare una società, ci sono progetti che anche in tempi di crisi dovrebbero trovare delle risorse”. Per portare avanti All-tv, abbiamo bisogno di 12 mila mensili per creare e mantenere 6 posti di lavoro fissi e 6 part time che aiuterebbero gli studenti che collaborano con noi. In tutta Italia, 12 mila euro si possono trovare se 12 aziende/imprese si mettono insieme per sostenere il progetto. In due mesi di esistenza, All-tv viene già vista come un progetto che farà parlare di sé. Perché, a differenza di tanti altri progetti nati e chiusi prima, All-tv ha una linea inclusiva, coinvolgente, innovativa e professionale con una base imprenditoriale.

Partnership:  All-tv ha le idee chiare: Partire dal web con una gamma di piccole produzioni, poi da gennaio si cercherà di creare una sintonia con alcuni canali nazionali, all’interno dei quali verranno diffusi alcuni prodotti. Ma lo scopo del canale è quello di raggiungere una autonomia finanziaria che permetta di trovare uno spazio sul digitale terrestre e diventare il primo canale multi-etnico d’Italia. Si cercano dei finanziamenti sia in Italia che all’estero, anche perché il mercato multi-etnico può rivelarsi molto produttivo. In Via Abetone, questo sogno rimane vivo!

ALL-TV: è stata presentata  a Milano con la partecipazione del Ministro per l’Integrazione Cecilè Kyenge. “Dalla Carta di Roma all’Etica Professionale: linguaggi per promuovere una convivenza pacifica.” il tema discusso dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Gabriele Dossena,dal Presidente dell’Associazione Lombardia Giornalisti(Alg), Giovanni Neri, dal Direttore de “Il Fatto Quotiiano.it “ Peter Gomez , da Giancarlo Mazzuca, Direttore de “il Giorno” e Francesco Piccinini di Fanpage.it.

Sono intervenuti anche l’ex Ministro di Grazia e Giustizia e Presidente di Opera Onlus, Claudio Martelli, i Consoli Generali degli Stati Uniti e del Sudafrica, e l’imprenditore italo siriano Khawatmi Radwan, Presidente del Movimento Nuovi Italiani e fondatore di Hirux Spa. Inoltre hanno partecipato al Convegno anche tanti sportivi e personaggi dello spettacolo: dalla campionessa italiana di Boxe, la polacca Dorota Kusiak , alla campionessa olimpica, la pallavolista italocubana Taismary Agueiro, dall’ex calciatore francese Lilian Thuram, ai calciatori Moussa Kone dell’Atalanta, e Gaby Mudingayi dell’Inter. 


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