In occasione del Consiglio d’Europa che si tiene oggi e domani a Bruxelles, l’Arci, insieme ad altre organizzazioni del nord e sud del Mediterraneo tra cui Migreurop e Boats4people, chiede ai Capi di Stato e dei governi di rinunciare alle politiche securitarie e repressive finora dominanti in materia di asilo e immigrazione.
Già all’indomani del naufragio del 3 ottobre in prossimità dell’isola di Lampedusa, in cui hanno perso la vita oltre 300 persone, abbiamo denunciato all’opinione pubblica la responsabilità degli Stati europei e dei paesi che collaborano con la politica UE sull?immigrazione, e interpellato i membri del Parlamento Europeo sul ruolo dell’Agenzia Frontex alle frontiere europee.
Oggi, con una lettera indirizzata al Primo Ministro Enrico Letta, chiediamo una politica europea dell’asilo e dell’immigrazione che sia finalmente basata sul rispetto dei diritti delle persone piuttosto che sulla repressione.
Consideriamo questo Summit un’occasione importante per l’Italia per farsi promotrice di un dibattito concreto sulla necessità di un netto cambiamento delle politiche europee in materia di asilo e di immigrazione. L’approccio repressivo utilizzato da più di dieci anni, volto a impedire ai migranti e ai rifugiati di accedere al suolo europeo, va cambiato, mettendo in primo piano innanzitutto i diritti delle persone.
È arrivato il momento di chiudere la stagione della guerra ai migranti, che ha causato solo morti ingiuste e trattamenti inumani e degradanti, e aprire finalmente una nuova stagione basata sui diritti e il rispetto delle persone e della loro dignità.