1) Nel 2000 sette giornalisti attivi su 10 erano lavoratori dipendenti (in massima parte con contratti Fnsi-Fieg). Alla fine del 2012 il rapporto si era ridotto al 40%: oggi, sei giornalisti attivi su 10 fanno lavoro autonomo.
2) In tredici anni la popolazione giornalistica attiva in Italia – contrariamente a quanto avviene in altri paesi – è più che raddoppiata, passando da 23.387 a 47.227 giornalisti attivi (con posizione Inpgi).
3) Il reddito dei giornalisti autonomi è 5 volte inferiore rispetto alla media annua delle retribuzioni dei giornalisti contrattualizzati (che nel 2012 era pari a 62.459 euro). Quello dei Co.co.co è ancora più basso: sette volte minore.
4) In Italia (se si tiene conto del numero degli iscritti all’ Ordine) c’ è un giornalista ogni 526 abitanti, contro 1/1.778 in Francia e 1/5.333 negli Stati Uniti.
Sono i dati principali dell’ ultimo Rapporto di Lsdi sulla professione giornalistica in Italia (“Il paese dei giornalisti” è il titolo) che verrà presentato la mattina del 5 novembre prossimo a Roma, a partire dalle 10,30, nella sede della Federazione nazionale della stampa (Corso Vittorio Emanuele, 349).
I dati suggeriscono il dubbio che l’ impianto complessivo del giornalismo italiano possa prima o poi implodere su se stesso, anche a breve termine. E sarà questa probabilmente la linea della discussione.
L’ alternativa sembra affidata a una scossa, molto forte, in tutto il sistema, che determini come minimo
1)una nuova stagione contrattuale, che metta al centro della strategia sindacale (e imprenditoriale) il lavoro autonomo, e
2) una radicale riforma dell’ Ordine, ispirata al principio che il giornalismo è un bene pubblico e che giornalista è chi lo fa in maniera professionale, anche se non esclusiva o prevalente.
La presentazione del Rapporto cade tra l’ altro in un momento particolarmente delicato su entrambi questi fronti: sia per la trattativa in corso fra Fnsi e Fieg per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico, sia per la questione della Riforma dell’ Ordine dei giornalisti, a cui è interamente dedicata la sessione del nuovo Consiglio nazionale che si apre il pomeriggio del 5 per concludersi alle ore 14 del 7 novembre.
All’ iniziativa – organizzata nell’ ambito della giornata ‘’Stand up for Journalism’’ promossa dalla Federazione europea dei giornalisti – interverranno, fra gli altri:
– Gianfranco Astori (vicepresidente Fondo di previdenza complementare),
– Maurizio Bekar (Commissione lavoro autonomo della Fnsi)
– Daniele Cerrato (presidente Casagit),
– Enzo Iacopino (presidente Ordine dei giornalisti),
– Pino Rea (coordinatore di Lsdi e curatore del Rapporto),
– Giovanni Rossi (presidente Fnsi),
– Paolo Serventi Longhi (vicepresidente Inpgi),
– Franco Siddi (segretario generale Fnsi).
Il testo integrale del Rapporto verrà pubblicato la mattina del 5 novembre sul nostro sito e distribuito su carta a chi parteciperà all’ incontro alla Federazione della stampa.
da lsdi.it