di Roberto Reale
Per la gioia dei giovani che non leggono più i giornali anche perché non trovano notizie che possano suscitare in loro qualche interesse, oggi i quotidiani sono stracolmi di pareri, editoriali, interviste, commenti, retroscena sulla “scandalosa” decisione della Giunta del Senato di adottare lo scrutinio palese in tema di decadenza di Berlusconi in applicazione della legge Severino. A stragrande maggioranza, quasi a “furor di popolo”, prevalgono le opinioni favorevoli al segreto sul palese. Insomma la decisione della Giunta è stata quantomeno un errore se non addirittura (copyright Capezzone) una barbarie. La cosa non stupisce viste le caratteristiche della nostra vita politica e ognuno può pensarla come vuole. C’è un punto però che merita un po’ di attenzione. L’argomento forte a favore del segreto sarebbe che non ci sono precedenti di voto palese in merito alla “sorte” di singoli senatori. E qui vale la pena fare uno stop. E’ poi vera questa affermazione gridata da quasi tutta la platea dei commentatori? D’accordo che viviamo in un “tempo senza memoria” e non possiamo ricordarci di precedenti lontani 20 anni ( Andreotti 1993, inquisito per mafia con autorizzazione concessa per alzata di mano). Ma ci dimentichiamo anche quello che è successo nel 2012? Già perchè basta andare al 20 giugno dell’anno scorso e si trova un ricco precedente di un senatore mandato in galera (con autorizzazione all’arresto) proprio da un voto palese. Basta una navigazione su Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Lusi e si ritrova tutta la storia. Vediamo cosa c’è scritto, così per il gusto di dare un “contributo al dibattito”
Il 20 giugno 2012 il Senato vota la relazione Follini (Pd) favorevole a concedere le misure cautelari nei confronti del senatore Lusi. Il voto inizialmente previsto a scrutinio segreto dopo la raccolta delle 20 firme necessarie è stato eseguito a scrutinio palese, prima volta nella storia repubblicana che una domanda di autorizzazione a procedere fosse votata con tale procedura, a causa della presa di posizione del PdL che dopo forti tensioni interne aveva deciso di non prendere parte alla votazione chiedendo ai suoi senatori di togliere la loro firma dal documento di richiesta per il voto segreto. A favore delle misure cautelari si schierano Pd, IdV, UdC,SvP e Autonomie (Unione Valdôtaine, Movimento Associativo Italiani all’Estero, Verso Nord, Partito Liberale Italiano), Per il Terzo Polo (ApI-FLI), Lega Nord,Radicali del Pd, Mpa e Partecipazione Democratica contrari invece si schierano soltanto Coesione Nazionale (Grande Sud -Il Buongoverno), Partito Repubblicano Italiano e il Movimento dei Socialisti Autonomisti del senatore Alberto Tedesco, ex Pd come Lusi su cui pendeva una richiesta di arresto già respinta dal Senato promotore della raccolta di firme per la richiesta di voto segreto. Non partecipano al voto oltre ai senatori PdL i 6 senatori a vita ad eccezione di Emilio Colombo espressosi a favore. Il voto registra 155 si 13 no un astenuto mentre 118 senatori risultano assenti o non votanti e 12 in missione.Votano in contrasto con il loro gruppo 6 senatori del PdL che nonostante l’indicazione del gruppo a non prendere parte al voto si esprimono contro l’arresto tra cui l’ex Presidente del Senato Marcello Pera e l’avvocato dell’ex premier Berlusconi Piero Longo mentre si astiene (in Senato è voto contrario) il senatore ex Lega Nord Piergiorgio Stiffoni. Lo stesso giorno il senatore si presenta al carcere Rebibbia di Roma per sottoporsi all’arresto.
Do you remember Lusi? Un anno dopo se lo sono dimenticati praticamente tutti i quotidiani. Eppure anche per il suo caso erano state riempite pagine su pagine con commenti, editoriali, sdegno e riprovazione. Tutti bruciati nell’arco di pochi mesi, nel nome di un tempo “senza storia”.
* http://scenarinews.wordpress.com/2013/10/31/segreto-o-palese-do-you-remember-lusi/