BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

63esima giornata nazionale delle vittime degli infortuni e delle morti sul lavoro

0 0

Quello del dramma delle morti sul lavoro è un triste bollettino di guerra del lavoro, che non conosce soste (sabati e giorni festivi inclusi), ancora chiamate da molti (troppi), con il termine “morti bianche” o peggio ancora “tragiche fatalità”, quasi che, la morte di un lavoratore, sia dovuta al tragico e bieco destino e non al fatto che in molti luoghi di lavoro non si rispettano neanche le minime norme di sicurezza e salute sul lavoro.
E’ un termine, ipocrita, vergognoso, che è un insulto ai familiari e alle vittime del lavoro, quasi non ci fosse un responsabile dietro, invece c’è sempre, a volte anche più di uno.
L’associazione Articolo21, qualche anno fa, lanciò l’appello “Non chiamatele più morti bianche” a cui aderirono molte persone, anche molti giornalisti (spero che questo appello venga rilanciato al più presto, sarebbe importante). Però questo termine, purtroppo, viene ancora troppo utilizzato.
Queste morti, non sono tragiche fatalità, non sono “morti bianche”, ma molte volte sono dei veri e propri omicidi sul lavoro, lo so è un termine molto forte, ma sicuramente più realistico della presa in giro “morti bianche”!

Le morti sul lavoro nel 2012 sono state oltre 1180, e non 790 come dice l’Inail (tra l’altro voglio ricordare che 790 solo sono le morti sul lavoro riconosciute dall’Inail nel 2012, quando le denunce per infortunio mortale sul lavoro sono state 1296). Le stime Inail sono dati al ribasso (oramai lo vado dicendo da anni), anche Carlo Soricelli, direttore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro lo va dicendo da anni, peccato però, che chi di dovere non ci prenda neanche in considerazione.
Quello che vorrei fare capire al Governo Letta è che, non semplificando la sicurezza sul lavoro come è stato fatto con il DL Fare (DL 69/2013), che questa miracolosamente aumenterà nei luoghi di lavoro, ci vorrà ben altro, quello che nessun Governo ha fatto fino ad oggi, cioè sicurezza sul lavoro insegnata nelle scuole, fin dalle elementari (come si fa in Francia), perchè gli studenti di oggi, saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani, inasprimento delle sanzioni di lavoro ai datori di lavoro e dirigenti (quelle che l’ex Governo Berlusconi, dimezzo con Dlgs 106 del 3 Agosto 2009), pene più severe per i responsabili degli infortuni e morti sul lavoro (è inammissibile che molti processi si risolvano con pene irrisorie o peggio con la prescrizione), aumento dei tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro (sono ridotti all’osso, sono meno di 2000, per l’esattezza 1850, con circa 4-5 milioni di aziende da controllare, se le dovessero controllare tutte, queste riceverebbero un controllo ogni 33 anni, praticamente MAI), aumentare le rendite da fame agli invalidi del lavoro e ai familiari delle vittime sul lavoro : solo 2046, 81 euro una tantum, di rimborso spese funerarie ai familiari delle vittime sul lavoro è una vergogna che non può continuare ad esistere!

L’articolo 85 del Testo unico 1124/1965, che regola il risarcimento per gli infortuni e le morti sul lavoro, prevede infatti che hanno diritto alla rendita a superstite, in caso di infortuni mortali, coniugi e figli e, se assenti, gli ascendenti viventi e a carico del defunto, che contribuiva quindi al loro mantenimento. Perciò non hanno diritto alla rendita, ad esempio quei genitori delle vittime del lavoro che non risulti ricevessero contributi al mantenimento, dal loro caro ammazzato dall’insicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre, il tesoretto Inail, derivante dagli avanzi di bilancio, ammonta a circa 20 miliardi di euro, che non sono utilizzati per aumentare le rendite o risarcimenti, ma sono depositati presso un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato e vengono utilizzati per ripianare i debiti : VERGOGNA!!!
Quelli non sono soldi dello Stato, ma sono stati versati dalle imprese e dovrebbero essere utilizzati per tutelare e risarcire meglio i lavoratori.
Purtroppo queste sono solo parole al vento, perchè nessuno ti sta ad ascoltare, anzi molte volte vieni pure considerato un rompiscatole.

Infine, colgo l’occasione per ringraziare TgLa7 e il direttore Enrico Mentana, per il servizio di oggi sulle morti sul lavoro.
http://tg.la7.it/cronaca/video-i758141

* Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21