I titoli “Lampedusa tragedia: naufraga barcone di migranti. I cadaveri recuperati dal mare al momento sono oltre 90. Si cercano 250 dispersi” Non ci sono parole perché quelle sono buone prima e dopo le tragedie. Il durante è fatto di lacrime e vergogna.
Migranti? I migranti erano uomini donne e bambini che con i loro poveri fagotti attraversavano gli oceani a bordo di piroscafi civili seppur con biglietti d’ultima classe. Gli umani che oggi attraversano sono tonnellate di “capi” che si vende ai macellatori: fonte di guadagno per i trasportatori e se questo va a buon fine sono ancora ben sfruttabili dalla “imprenditoria dei corpi” che rifornisce il mercato all’ingrosso della prostituzione, schiavitù, donatori di organi (insomma, pezzi di ricambio), spaccio ecc. Sono tonnellate di carne utile. La perdita di qualche quintale rientra pertanto negli inconvenienti del mestiere…
La tragedia (il genocidio) sta a monte ed è lì che i giganti (i seguiti dai numeri) dovrebbero rivolgersi. Ma per scalare quel monte ci vuole generosa forza di volontà. Vergognarsi e piangere sul livello del mare costa niente.