Mafia: Mattiello (pd), non dimentichiamo la lezione di Mauro Rostagno

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“Oggi a Marsala si celebra una giornata di mobilitazione a sostegno della libertà di stampa, che arriva all’indomani della pesante condanna del giornalista Rino Giacalone, al quale voglio esprimere la mia solidarietà  . Perché le sentenze si rispettano e si commentano. Soprattutto le sentenze si contestualizzano e più di un segnale ci spinge ad alzare l’attenzione per quello che sta succedendo nel territorio del trapanese”. Lo dice Davide Mattiello, deputato del Pd in commissione Giustizia.

“Qui c’è stata sempre la mafia borghese ed economica – prosegue Mattiello -, e questo rende il lavoro del giornalista cosa non facile. Ci sono stati cronisti che il bavaglio se lo sono messi da soli o hanno accettato di farselo mettere, e perciò chi scrive senza ritegni, diventa mosca bianca, facile da colpire. In questo territorio si è svolta l’istruttoria complessa contro il senatore D’Alì, processo finito in primo grado con prescrizione e assoluzione che però non è chiuso, la DDA infatti farà appello e l’istruttoria continua. Si sta svolgendo da due anni il processo per il delitto di Mauro Rostagno, che sta mettendo in luce la Trapani degli anni 80 tra mafie, massoneria, servizi segreti deviati, ma soprattutto la circostanza fondata che Rostagno da giornalista era una camurria per i mafiosi e quindi per questo andava ammazzato. In questi anni a Trapani si è scoperto il filone della mafia che fa impresa, ingenti sequestri e confische. Insomma: la storia l’abbiamo capita, sappiamo che spesso l’azione legale per danni è lo strumento attraverso il quale si esercita una vera e propria pressione intimidatoria contro giornalisti ‘scassa minchia’. Anche per questo il Parlamento sta lavorando sulla modifica delle norme che regolamentano il reato di diffamazione a mezzo stampa. Non ci stancheremo mai di stare accanto a quei giornalisti che sanno coniugare coraggio e responsabilità”.


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