di Andrea Tornago
Annunciano lo streaming. Si fotografano con il cellulare nella sala Koch del Senato mentre la giunta è riunita per deliberare. Arriva dagli eletti a Cinque Stelle, poco dopo il passaggio in seduta segreta per la camera di consiglio, l’assist per il senatore decadente Silvio Berlusconi. E il Pdl chiede la sospensione dei lavori della giunta per difetto di «imparzialità».
La carrellata di post su Facebook comincia alle nove del mattino. Autoscatto del senatore Mario Michele Giarrusso su autobus romano, corredato dall’epico annuncio: «Verso palazzo Madama, verso la sala Koch. Oggi inizia un’altra storia. Più giusta». Fin qui tutto regolare ma l’intervento è già a rischio, dato che il Pdl chiede da giorni di ricusare per «imparzialità» alcuni componenti della giunta.
Qualche ora dopo, altro autoscatto – sempre di Giarrusso, per gli amici della “Rete”: «Adesso in giunta con la collega Fuxia». Nella foto compaiono lui e la senatrice Serenella Fuxia del Movimento 5 Stelle. Proprio mentre Dario Stefàno aveva disposto, o stava per annunciare, il passaggio in seduta segreta (con divieto di comunicazione con l’esterno per i membri della giunta).
Ma la frittata la fa l’ex capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi. Su Facebook condivide la foto di un manifesto in sostegno di Silvio Berlusconi comparso in queste ore per le strade di Roma: «Silvio non mollare». «Ma vista l’età, il progressivo prolasso delle pareti intestinali – argomenta il senatore Crimi, membro della giunta per le elezioni – e l’ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello di cui sopra con “Non mollare” non è che intende “Non rilasciare peti e controlla l’incontinenza” (cit. Paola Zanolli)?».
È il putiferio. Ribattono le agenzie. Alcune censurano addrittura per volgarità («Fin qui la parte riferibile»). Il capogruppo Pdl al Senato Renato Schifani coglie l’assist e chiede la sospensione dei lavori della giunta: «In un Paese civile non può accadere un fatto del genere, è inaccettabile, ci rivolgeremo al presidente Grasso». Poi scrive al presidente del Senato, ad Assisi con Papa Francesco per la giornata della Pace, formalizzando la richiesta di sospensione della giunta per «violazione del regolamento».
«Il post è stato inserito alle ore 10.04, prima dell’inizio dei lavori in camera di consiglio. I post successivi – spiega il collaboratore parlamentare di Crimi, Adriano Nitto – sono stati inseriti dal sottoscritto». Cerca di difendersi così Vito Crimi, ma peggiora la situazione. La sua precisazione, secondo il Pdl, «conferma la gravità del fatto. La violazione del regolamento del Senato è pertanto palese». L’eventuale decisione di oggi sarebbe «illegittima». Il Presidente Grasso probabilmente non interverrà a lavori in corso, ma riceverà pressioni per annullare la decisione della giunta. E sarebbe una vittoria totale, e insperata, del Pdl.
Ma chi è Paola Zanolli, meritevole dell’incontinente citazione del senatore Crimi? Un’iscritta di Brescia al MeetUp di Beppe Grillo, candidata alle ultime elezioni comunali e regionali, non eletta. E che forse non sarà contenta di trovarsi ispiratrice – suo malgrado – dell’ultima trincea dei berluscones sul fronte della decadenza. Mentre un collega senatore a 5 Stelle si mangia le mani e scrive a Crimi: «Facevi meno danni in giunta quando non ci arrivavi perché ti perdevi per strada».