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Diffamazione: Rino Giacalone condannato a pagare 25mila euro. Articolo21, “giornalista serio e di grande rigore professionale. Il suo diventi un caso nazionale”

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“E’ una sentenza che mi suscita amarezza” scrive il giornalista Rino Giacalone alla notizia della decisione del Tribunale che lo condanna al pagamento di 25mila euro per il reato di diffamazione a mezzo stampa. “Esporre giornalisticamente il racconto dei fatti, riportare come ho fatto ciò che è stato scritto in una lettera, nel caso specifico quella con la quale nel 2007 l’allora sindaco di Trapani avv. Fazio motivò all’ex prefetto Sodano il perché della mancata attribuzione della cittadinanza onoraria, può portare all’esito del quale oggi sono protagonista. Il giudice ha lamentato che nell’articolo in questione pubblicato sul sito di Articolo 21 manca la cronaca completa dei fatti e che si è travalicato il diritto di critica. L’articolo voleva mettere in evidenza il fatto che dalle parti di Trapani si parla spesso e male dell’antimafia, sociale e giudiziaria, e Fazio in quella lettera senza dubbio alcuno stigmatizzava l’azione sociale antimafia. E’ vero come ha sentenziato il giudice non ho fatto la cronaca completa di quella lettera, avrei dovuto scrivere e aggiungere che al sindaco Fazio non risultava che il prefetto Fulvio Sodano avesse mai svolto una azione a difesa dell’impresa confiscata alla mafia Calcestruzzi Ericina e però Fazio a Sodano voleva concedergli un encomio. Faccio ammenda non gli ho mai chiesto per cosa secondo lui Sodano meritasse l’encomio. La difesa di Sodano di quell’impresa, all’epoca dell’articolo risultava attestata da inchieste, oggi da sentenze passate in giudicato. Prendo atto della decisione del giudice che ha accolto le ragioni dellex sindaco Fazio mosse con la citazione in sede civile e certamente presenterò appello. Non sta a me sancirlo, non posseggo titolarità, sommessamente dico che oggi dinanzi a questa sentenza perde ancora più valore l’articolo 21 della Costituzione. Infine. Mi corre l’obbligo di ringraziare la sezione di Trapani del sindacato dei giornalisti che si è costituita a mio fianco nel procedimento, l’associazione Libera che è stata sempre al mio fianco e il mio difensore, l’avv. Giuseppe Gandolfo.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al giornalista Rino Giacalone perché conosciamo la sua serietà, il rigore professionale e la passione civile che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro e che non potranno non essere considerati nel prossimo giudizio”. Lo affermano in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo 21. “Alla Federazione nazionale della stampa, alle associazioni di categoria e allo sportello anti querele, chiediamo di fare della vicenda di Giacalone un caso nazionale e di seguirne tutti i passaggi. Condividiamo inoltre le preoccupazioni espresse dall’associazione della stampa siciliana sul rischio che i giornalisti, che lavorano in un territorio difficile senza tutele contrattuali e con compensi da fame, possano essere ulteriormente dissuasi dal continuare a informare l’opinione pubblica su argomenti di interesse generale. Per questo pensiamo anche che sia ora e tempo che le autorità italiane adeguino la legislazione in materia di diffamazione a mezzo stampa, come ha ribadito alcuni giorni fa il Commissario per i Diritti Umani Nils Muiznieks”. Da Strasburgo è arrivato infatti un nuovo autorevole richiamo affinché i legislatori e i giudici italiani prendano urgentemente in considerazione la giurisprudenza della Corte di Strasburgo per far avanzare la libertà d’espressione in Italia. Le leggi e le procedure italiane sono inadeguate a proteggere la libertà d’espressione”. Alla Camera dei Deputati è ferma da mesi una proposta di riforma della legislazione in materia di diffamazione.


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