Caro Alfano ti scrivo…

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…e non per distrarmi un po’, ma anzi per partecipare (addirittura solidale) allo svilimento che hai (mi consenta un “tu” una tantum) provato nel momento in cui, previo elenco d’usuali elucubrazioni, quellolì ha “dato fiducia” a Letta.

Oggi poteva essere veramente una giornata importante per la storia della nostra Repubblica: prima di tutto perché per la prima volta in venti anni quellolì si trovava in groppa alla sua giostra severamente inceppata e difficilmente recuperabile, da qui l’innegabile speranza per tutti gli italiani di poter finalmente fuggire da quel mostruoso luna park. Ma subito dopo, caro Alfano, per la ferma intenzione da parte tua e degli altri “dissidenti” di riformare (finalmente!) una destra seria o almeno degna di riconquistare il suo elettorato che, come quello di sinistra, non vede l’ora di riavere. Il popolo di sinistra al momento non può che compiacersi, inorgoglirsi, sentirsi soddisfatto del risultato ottenuto da Letta (del resto sono i fatti che parlano) specie per la sua signorile umiltà. Ecco, vice presidente del consiglio, probabilmente è proprio questa la chiave giusta, perché il trovarsi porte già aperte non appartiene a questo mondo, a meno di non essere unti dal signore, uomini immortali dei miracoli e dell’immortalità. Ma, per piacere Alfano, vorrai mica dirmi che ci credi?! Abbi più fiducia in te…


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