I Tg di martedì 1 ottobre – In una serata di Champions il premier Letta incassa una clamorosa vittoria in trasferta, perché negli ultimi dieci giorni si è giocato di rimessa sulle mosse scomposte del Cav. Il primo goal è rappresentato dalla sua quasi sicura permanenza a Palazzo Chigi, con il supporto di un pattuglione di senatori Pdl se non addirittura dell’interno partito (che fu) di Berlusconi. Il secondo goal è in realtà un autogoal: Berlusconi ha segnato nella sua porta proponendo azioni sconsiderate che le convulsioni del caimano non stanno riuscendo a recuperare. Il terzo goal è quello della (momentanea) pace interna nel Pd, santificata dal lungo intorno odierno tra Letta e Renzi. Ma la squadra avversaria oltre che sconfitta, risulta annientata, come quando un’equipe arriva a fine ciclo.
Nei Tg di serata va in onda la sconfitta del Capo, ripudiato in queste ore dalle colombe del Pdl che acquistano la consistenza di un corposo stormo di migratori. Mentana parla della “vita del Pdl appesa ad un filo”, mentre Stefano Folli commenta su Tg 1 che siamo di fronte ad un momento straordinario: la frantumazione del Pdl o, in alternativa, la vittoria di Alfano con conseguente uscita di scena di Berlusconi, come (ndr) lo scorso anno è accaduto per Bossi nella lega. Il passato riaffiora dalla palude con la disponibilità della Santanchè (Tg3, TGLa 7, Tg1, Tg 2) a farsi da parte, per allontanare dal Capo l’amaro calice della definitiva sconfitta; Bondi che afferma di essere disposto a votare la fiducia a Letta “solo se Berlusconi glie lo chiede”, fa il paio con quel parlamentare del Pdl intervistato da Tg 3 che afferma come per gli azzurri la democrazia consiste nel riconoscersi, qualunquemente e quantunquemente, nel volere del Capo: armamentari di un passato tutt’altro che fulgido. Il “nuovo che avanza” sarebbe Marina Berlusconi che, ben inquadrata soprattutto Tg la7, entrerebbe in campo per rimediare all’autolesionismo del padre, pensionandolo come Presidente onorario del partitino proprietario. La notte sarà lunga, ma l’ulteriore attacco pomeridiano del Cav a Letta e Napolitano e la notizia (apertura per Tg2) di Letta che respinge le dimissioni dei ministri Pdl, stanno a indicare un orizzonte oramai ben delineato …
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