E’ sempre molto difficile trovare le parole, con l’emozione che pervade il cuore, per dare l’ultimo saluto a una cara amica e a una collega. A una persona con la quale si è condiviso un lungo tratto di strada insieme, vivendo impegni comuni e la speranza in un futuro migliore. Soprattutto se la malattia se la porta via a soli 45 anni. Sara Bianchi ci ha lasciati, dopo aver combattuto un brutto male con uno stile di riservatezza, sempre con il suo bellissimo sorriso e uno sguardo che donava gioia. Fino all’ultimo. Tanti lettori la ricorderanno condurre molto giovane il telegiornale di Telenova, dove ha imparato a stare davanti alla telecamera. E, come si dice in questi casi, il video era proprio capace di bucarlo.
Passa poi alla nascente tv de “Il Sole 24 Ore”, dove mette a frutto e matura ulteriormente le sue capacità televisive. Magistrale quel’11 settembre 2001 la sua conduzione della lunga drammatica diretta con le notizie che giungevano dagli Stati Uniti. Chiusa l’emittente si trasferisce al sito del giornale della Confindustria, dove attualmente lavorava.
Sara viveva nella quotidianità la passione per un giornalismo con l’anima, cercando di andare oltre il conformismo e le apparenze e puntando all’essenziale, al rispetto delle persone, all’onestà intellettuale, al “piegare” la sua penna al servizio di chi è più debole. Una professione spesso minata nella credibilità, lei invece la viveva sempre con grande entusiasmo.
Una passione anche per la politica che seguiva per il suo giornale, sempre attenta a non cedere a qualunquismi e opportunismi, consapevole che la politica è la più alta forma di carità. Aveva imparato tutto questo a partire dalla sua famiglia, da suo padre Giovanni, già presidente delle Acli nazionali e poi del Partito popolare.
Sara ha vissuto la sua fede cristiana da testimone, con la sua vita, senza facili etichette esteriori. Ha vissuto pienamente i valori del cattolicesimo democratico nella professione e nell’approccio alla politica. Ma anche nella categoria. Una testimonianza al servizio degli altri attraverso la militanza nella componente di ispirazione cristiana del sindacato unitario dei giornalisti “Impegno sindacale”. Infatti era segretario dell’Associazione lombarda dei giornalisti e vice-fiduciario lombardo dell’Inpgi, l’istituto previdenziale. Un impegno nato nell’Ucsi, l’associazione dei giornalisti cattolici, di cui è stata segretario regionale e oggi membro del consiglio direttivo.
I funerali di Sara Bianchi si svolgeranno martedì 15 ottobre alle 15.30 nella chiesa di Santo Stefano, in piazza Petazzi, a Sesto San Giovanni.
Alla famiglia di Sara e a suo marito Francesco, caporedattore di “Famiglia Cristiana”, il profondo cordoglio e la preghiera degli amici e colleghi dei media della Diocesi di Milano.
Ciao Sara, ci mancherai tanto. La professione ha perso una vera giornalista con l’anima.
*consigliere nazionale Fnsi, vice presidente nazionale Ucsi, direttore di www.incrocinews.it (diocesi di Milano)