Mattinata bagnata fradicia a Roma. Davanti a viale Mazzini, davanti alla Rai, di fronte al cavallo dalla salute più sfuggente d’Italia e’ arrivata la banda Grillo, i grilletti. E giù a dirne sul Servizio Pubblico: venduti, balenghi, servi, servitori, serviti… Insomma: “cameriere, il solito”. Io ho visto il servizio sul Tg1 delle 13.30, da quando ho saputo del raid Rai in mattinata praticamente non ho avuto altro pensiero e finalmente tac: il servizio. Lui, il leader, prima asciutto poi fradicio, nel pieno delle intemperie e davanti al cavallo, ha una parola per tutti, nessuna buona, ma anche nessuna novità. Per l’autore del “pezzo” Grillo e grilletti ce l’hanno anche, forse addirittura in particolare, con il TG1 reo di averli trascurati, di averli descritti come una spaesata banda di politici improvvisati, di gente che ha pescato nel mazzo un Jolly e non sa che farsene. Insomma tutte fandonie. Intanto scorrono le immagini: poche riprese, strette, strette, su una distesa di ombrelli e umanità fradicia e decisa quella mossa dal richiamo del comico che un tempo, mica tanto lontano, veniva qui a firmare i suoi contratti milionari e poi posava col direttore generale di turno nel giardinetto giapponese per una foto ricordo. Così andò per anni e anni, tutto liscio, comodo e redditizio fino a quando, l’allora Grillo nazionale, non ha detto in diretta che i socialisti di Craxi rubavano che era una bellezza e in Cina si erano domandati chi borseggiassero quei socialisti la’, visto che erano tutti compatti e avvinti in una stessa ideologia. Ma questo e’ il passato. Torniamo a questa fradicia mattina. Grazie alle riprese strette sembravano la metà di mille, imbufaliti e per giunta con tanto di presidente della Commisione parlamentare di Vigilanza, un Fico credetemi, in accompagno. Peccato che testimoni oculari (come diceva Totò, mica testimoni così… a caso) giurano che la banda dei grilletti era fatta si’ e no da una trentina di futuri raffreddati. Togli una decina di giornalisti convocati per l’occasione, cinque o sei cameraman, sei o sette vigili urbani strappati a qualche comodo e asciutto bar, il gruppo, la delegazione, era più o meno come quello del Bar Sport di Madonna del Pilone, precollina torinese, all’incontro organizzativo della festa rionale del “tajarin”. Ora, oltre a trovare strano che un presidente di Commisione parlamentare di Vigilanza Rai anziché convocare i vertici dell’azienda per rampognarli alla bisogna si presenti loro a domicilio, ma l’archivierei alla voce “cortesia istituzionale”, la vera domanda e’: ma perché il Tg 1, obiettivo degli strali del comico che fu, in versione umida, si è affannato così tanto con l’obbiettivo per trasformare la sparuta delegazione grilletta in una folta armata? Perché il Tg 1 ha applicato il solito trucco delle immagini strette che già tante soddisfazioni ha dato ad adunate a destra e a sinistra anche a questi noti intellettuali che ce l’hanno proprio con noi e in particolare con loro? Non è che ormai andiamo a memoria e quando vediamo una manifestazione diciamo “ristretta” la voglia di farla apparire oceanica o quasi ci piglia la mano? Non è che Grillo ha un po’ di ragione e noi dobbiamo imparare a restituire quel che vediamo e non gli incubi notturni della pasta e fagioli di zia Pina? Ma guardate che così si rischia… Questa delegazione zuppa e’ stata ricevuta dal Direttore Gubitosi in persona, come poteva opporsi a tale assedio? E allora si preparino associazioni venatorie e gruppi zonali della Fips, la federazione della pesca sportiva, bande di ciuchi dal nord est a quello ovest. Basta andare a viale Mazzini con un po’ di amici e si viene ricevuti con tutti gli onori… poi potete chiedere quel che vi serve e avere in cambio, comunque, uno spicchio di notorietà. Ma attenzione. Il meteo e’ importante. Basta che piova… governo? Bravi. Risposta esatta.
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