L’uomo della pasta fa orecchiette da mercante e noi si fa quadrucci nel dar aria alle linguine.
Le tonnellate di pasta che noi italiani mangiamo le preleviamo (sapientemente) impacchettate da scaffali disposti secondo scientifici criteri per conquistare il consumatore o meglio per fornirgli l’ultimo degli impulsi che l’hanno già conquistato per tele? Non funziona (più) così perché, a quel punto, è il consumatore che è convinto d’essere conquistatore. E’ conquistatore di famiglia benessere, data da affetto, serenità, luminosità, fiori e frutti freschi, qualche bacca in autunno, tepore d’inverno e frescura d’estate, sguardi che sprigionano complicità, condivisione, passione e tenerezza. Se poi vogliamo di più basta aprire spazi sul mare, mulini nei campi e dialogare con le galline felici.Siccome al momento ci sono persone (non in fila ai casting pubblicitari) impegnate, da sempre fino allo sfinimento, per fare in modo che loro simili non proseguano a essere insultati, umiliati, pestati, derisi e spinti al suicidio per il solo fatto d’essere omosessuali, ebbene vi informiamo che costoro, ben prima di vedere una famigliola gay che parla a un pollo, hanno bisogno d’essere certi che questo Paese, non questa televisione, riconosca a tutti gli effetti costituzionali la famiglia di fatto sia essa omo che etero. Quando (e se) accadrà probabilmente avremo neppure più il bisogno di conquistare i pennuti in Tv.