Sui fondamenti della procedura in atto al Senato per la decadenza dall’incarico per Silvio Berlusconi non possono esserci dubbi.Una lettura solo attenta del decreto-legge che porta il nome dell’ex ministro del governo Monti Severino toglie ogni dubbio a chi conosca,sia pure in modo non perfetto,la costituzione repubblicana e le leggi vigenti del nostro Stato.
Berlusconi-come sempre ma con aria indubbiamente più tesa e preoccupata del solito-nel solitario comizio registrato ad Arcore in villa San Martino, ha cercato di mettere insieme la sua ultima difesa giornalistico-televisiva e il rilancio del partito di Forza Italia destinato a rimpiazzare il PDL in vista delle non troppo lontane elezioni che si profilano all’orizzonte. Le elezioni appaiono vicine(probabilmente nella prossima primavera) tra qualche mese per responsabilità di due fattori concomitanti:la prima è la difficoltà oggettiva di far convivere le due anime abbastanza in conflitto tra loro che convivono nel Partito democratico in un partito che è difficile non definire incerto;la seconda è che l’uomo di Arcore non può accettare senza reazioni il voto previsto per il 10 ottobre di decadenza dalla carica di senatore.E, poichè ha a disposizione in parlamento un pacco di voti in grado di far cadere il governo e non ha nel suo partito nessuno che gli si possa nè sia in grado di opporsi con successo alla sua posizione,la sua diventa dall’inizio la posizione ufficiale e definitiva della rifondata Forza Italiana.
Occorre subito dire, peraltro, che l’uomo di Arcore,che, con ogni probabilità, si dimetterà un minuto prima che l’aula di Palazzo Madama emetta-se i tre partiti proponenti,cioè il PD,SEL e Scelta Civica-manterranno la posizione già espressa- di votare per la sua decadenza. Ma ieri, nel malinconico, videomessaggio, ha riempito gli spettatori di un carico di bugie degno della sua antica fama,del tutto incurante di quanto hanno scritto al Senato dieci tra i maggiori costituzionalisti italiani(tra i quali ricordo almeno Bettinelli,Allegretti,Pinto e Guastini), affermando che non si può parlare di irretroattività per la legge Severino e che esistono tutte le condizioni perchè l’assemblea plenaria dopo il voto della commissione apposita possa provvedere immediatamente ad emanare il provvedimento di decadenza dalla carica per il senatore Berlusconi.
Il che non significa-sia ben chiaro-che l’ex senatore non possa imitare Beppe Grillo e ritirarsi in una posizione di fondatore o meglio ancora garante dei desolati e divisi parlamentari e seguaci del suo movimento.Certo i rapporti tra il segretario Alfano e i “falchi”,come ormai vengono chiamati,Verdini e Santanchè sono tra i peggiori.E d’altra parte l’uomo che è stato per molti anni presidente del Senato e che oggi fa il capogruppo del PDL nella Camera Alta,il siciliano Schifani,pure indagato da tempo per concorso esterno nell’associazione mafiosa,non si stacca di un grammo dalle affermazioni rese nel videomessaggio del capo. C’è forse in molti dei suoi luogotenenti la sensazione, non del tutto errata,che l’assenza del cavaliere nella campagna elettorale rischi di condurre alla sconfitta l’intero esercito. E’ questo-possiamo dirlo-il destino dei partiti troppo personali e leaderistici e lo si è già visto nel centro-destra con la parziale resurrezione del neofascista Storace come nel centro-sinistra di fronte al disastro che ha vissuto la IDV di Antonio Di Pietro,ridotta ormai ai minimi termini. Ma ad elencare rapidamente le bugie ripetute per l’ennesima volta da Silvio Berlusconi c’è da pensare che l’uomo tratti gli italiani come del tutto privi di memoria e di senno. Il che non ci riempie di gioia.
1) La crisi economica come effetto dell’ultimo ventennio quando anche i più ignari sanno che lui ha governato più di tutti gli altri in questo periodo.
2)La magistratura come “contropotere irresponsabile”:ma se è lui aver fatto approvare 18 leggi ad personam sulla giustizia su un totale di 37 approvate dal parlamento;
3)la caduta del suo primo governo:non è vero che venne rovesciato dall’opposizione di centro-sinistra ma cade per la riforma Dini che porta la Lega Nord a decidere il ribaltone;
4)50 processi e 41 assoluzioni:non è vero,i processi sono stati finora 18 ,quelli conclusi sono 14 e con varie condanna,come chiunque può controllare;
5)l’evasione sui diritti tv: l’effettiva evasione c’è stata nel biennio 2002-2003 e nella misura di 7 milioni di euro(e contestata all’inizio per 370 milioni di euro).La prima imputazione è caduta solo grazie alle leggi ad personam che hanno fatto cadere le accuse di appropriazione indebita e di falso in bilancio.
6) Il finale del video-messaggio ripete le frasi sul valore della famiglia e detto da chi ha tentato di convincerci che Ruby era la nipote di Mubarak ed è stato per questo già condannato in primo grado per prostituzione minorile è davvero troppo.