I dipendenti RAI, che prima di tutto sono utenti-cittadini, vogliono difendere con atti concreti la prima azienda culturale del paese. Per questo motivo, lunedì 28 gennaio 2013, il movimento lavoratrici e lavoratori Rai Indignerai ha presentato un esposto-denuncia alla Corte dei Conti del Lazio, in merito al mancato rinnovo contrattuale tra Rai e l’emittente Sky Italia che consentiva di trasmettere i canali RAI SAT e i generalisti sulla piattaforma satellitare.
La sciagurata decisione dell’allora CDA ha causato un mancato introito per l’azienda pari a 350 milioni di euro (nell’arco di 7 anni – durata del contratto) e, inoltre, una violazione del principio di universalità della diffusione delle trasmissioni ai suoi abbonati e il contratto di servizio in quel periodo in vigore. (TAR della regione Lazio – Sezione Terza ter – in data 11/07/2012, con sentenza numero 06320/2012)
CONSIDERATO CHE
La Corte dei Conti sez. giurisdizionale del Lazio nella sentenza n° 2379/2010 afferma che “la Rai è un’azienda pubblica e quindi i suoi amministratori la devono gestire in modo da non danneggiare l’erario”
ABBIAMO CHIESTO CHE
il dott. Mauro Masi in qualità di DG RAI e i componenti del CDA che hanno votato a maggioranza la delibera, nel periodo 10 aprile 2009 – 10 maggio 2011, paghino in misura equa il danno erariale causato (350 milioni di euro) Deve essere chiaro il principio che chi gestisce la più importante azienda culturale del Paese lo deve fare con competenza e capacità. Il Servizio Pubblico radiotelevisivo è un bene comune e fondante per nostri princìpi di democrazia. Lo vediamo, adesso più che mai, in tempo di campagna elettorale. Chi è chiamato ad amministrare la Rai ha il dovere di salvaguardarne la missione – informare, intrattenere, fare cultura – e le risorse ad essa destinate.
*Lavoratrici e lavoratori Rai Movimento Indignerai