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I nuovi schiavismi nel mondo del lavoro. Il film-inchiesta di Stefano Mencherini presentato a Venezia

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Questa mattina nell’ambito delle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia, sono stati presentati alcuni brani del nuovo film inchiesta “Schiavi” di Stefano Mencherini, giornalista indipendente, autore e regista Rai.  Il film documentario, in uscita a metà settembre e coprodotto da Flai Cgil e Less onlus (Napoli), denuncia gli sperperi e il totale fallimento dell’ennesima emergenza immigrazione (Emergenza Nord Africa).

Un miliardo e trecento milioni gettati alle ortiche attraverso la  Protezione civile, denuncia Mencherini, che con “Schiavi” documenta come masse incredibili di persone (decine e decine di migliaia di migranti) finisca poi nella rete dei nuovi schiavismi nel mondo del lavoro.   Il segretario nazionale Flai Cgil GIovanni Mininni, presente all’incontro aggiunge: “il film riesce a rappresentare come la condizione di schiavitù imprigioni questi uomini fin dalla loro partenza dai paesi di origine. Finiscono in Italia spesso prigionieri di una rete di caporali e cosiddetti imprenditori senza scrupoli che ne offendono la dignità e ne mortificano le condizioni di lavoro. Non è purtroppo un fenomeno che si verifica solo nelle regioni del sud Italia ma è ormai dilagato in tutto il Paese.

Questo film si intreccia perfettamente con le campagne che la Flai Cgil da anni ha lanciato per contrastare il caporalato e denunciare come spesso i lavoratori siano invisibili agli occhi della società durante il loro lavoro nelle campagne”. “Flai Cgil stima che circa il 45 per cento del lavoro agricolo in Italia sia irregolare e che nella sola Puglia si concentrino oltre 40 mila lavoratori immigrati in nero, a  rischio di riduzione in schiavitù'”, aggiunge Peppino De Leonardis segretario della Flai Cgil Puglia.

Dopo “Mare nostrum”, l’ultimo film inchiesta di Mencherini (2003, autoprodotto) che incontro’ molte difficolta’ a causa delle denunce contenute (nessuna distribuzione e nessuna TV che l’abbia mai messo in onda, neppure la Rai dove Mencherini lavora da 23 anni), “Schiavi” compie “la quadratura del cerchio di oltre una decina di anni di nefaste politiche dell’immigrazione nel nostro Paese”. Dai Cie, le nostre Guantanamo, ribadisce l’autore,  oggi siamo a condizioni se possibili ancor più inaccettabili. Nel film inchiesta anche testimonianze su l’unico processo in Europa in corso a Lecce, che contesta a imprenditori agricoli e caporali il reato di “riduzione in schiavitù.
Anche il ministro Cecile Kyenge interviene nel documentario chiedendo tra le altre cose all’Europa collaborazione nel varare leggi meno repressive e più’ consone invece alla tutela dei diritti umani e civili dei migranti, regolari o irregolari che siano.  Mencherini e’ anche tra i promotori della proposta rivolta ai vertici della sua azienda, la  Rai, affinché in breve tempo si possa far nascere un Laboratorio permanente di produzione e formazione di cinema documentario. Domani, sempre al Festival del Cinema, si terrà’ la presentazione alla stampa del progetto con la presenza di Alberto Barbera, presidente della Biennale, e gli interventi di Stefano Rulli, presidente del Centro sperimentale di cinematografia, Sergio Zavoli, Gherardo Colombo, membro CdA Rai, Santo Della Volpe, inviato speciale del tg3 e lo stesso Mencherini.


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