(G) Venti di guerra

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Questa volta è San Pietroburgo che accoglie gli universali numeri primi tra capi di governo rappresentanti di circa l’80% del PIL mondiale. A parte che per il fuso orario uguale per tutti, s’è mai capito bene perché questi gruppi di G da due in avanti devono vedersi fisicamente nel designato Paese di turno, quando molto più comodo sarebbe stare comodamente seduti in video conferenza a palazzo proprio. Risparmierebbero (i rispettivi erari, non loro in proprio) enormi quantitativi di denaro, ma soprattutto tutti noi faremmo a meno di quei violentissimi scontri fisici che inevitabilmente e sempre più spesso sfociano dalle rivolte popolari. Pare che i G s’offrono tutti insieme appassionatamente affinché i comuni mortali ricevano il forte messaggio  di fratellanza e saggezza nel decidere con scienza, conoscenza e coscienza le sorti del mondo…

Dalla crisi mondiale servita per arricchire i già ricchi e immiserito i già poveri (dov’erano i G20?)  da costoro pretendiamo che si attivino per rimediare prima che la devastante povertà di troppi popoli disperati  trasformi il pianeta in teatro di guerra fra poveri. In tal senso ci hanno già rassicurato: non dobbiamo temere, ma anzi essere sereni e in pace perché loro permetteranno mai le guerre tra poveri. Si attiveranno sempre a che siano solo i ricchi a scatenarle. Nobiltà da Nobel…


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