di Il corsivo di Puck
ROMA – Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera. Questo deve aver pensato Francesco Micheli che guida la delegazione dell’Abi, l’associazione delle banche, impegnata nelle trattative per il rinnovo del contatto. Ma non è andata così. Addirittura il suo no agli aumenti richiesti dai sindacati viene smentito da un sondaggio del “Sole 24 Ore”.
La piattaforma non è stata ancora presentata, ma Micheli, uno che conta e molto, ha pensato bene di prendere in contropiede i sindacati del settore ed ha lanciato una campagna testa ad affermare che la richiesta di aumento medio di circa 205 euro non era sostenibile. Dichiarazioni,interviste sono comparse sui giornali, da parte di Micheli a conferma del fatto che aveva confermato che l’Abi ritiene totalmente sballata questa richiesta. “ Impossibile- ha detto- questo aumento”.
Insomma una vera e propria campagna,giocando in anticipo. Dai sindacati del settore, confederali e autonomi, sono venute risposte chiare e nette. Verrebbe da dire che si tratta di una normale dialettica fra le parti che si annusano come avviene nelle migliori famiglie. Del resto Micheli non è un novellino. Sa bene come va il mondo e vuole assolvere questo nuovo incarico nel modo migliore possibile. E’ infatti un protagonista di primo piano del sistema bancario, qualcuno lo definisce il vero numero uno. Direttore generale del gruppo Intesa Sanpaolo, fa in pensione, poi torna nel gruppo come presidente di Biis( banca destinata al settore pubblico allargato) e di Intesa SanPaolo Group Service( società consortile da lui creata). Non solo, viene nominato alla guida del Comitato per gli affari sindacali e del lavoro dell’Abi e sarà lui a condurre le trattative per il rinnovo del contratto di 340 mila dipendenti del settore credito. Ma, come si dice, il diavolo fa le pentole e i tappi mai. Di fatto l’autorevole dirigente dell’Abi viene smentito proprio dal giornale della Confindustria che con l’associazione delle banche ha qualche dimestichezza. “ Il Sole” propone un sondaggio ai suoi sull’aumento richiesto dai sindacati del settore del credito. La risposta forse coglie di sorpresa Micheli: la richiesta dei bancari èvista con favore dai lettori del giornale della Confindustria. Ben 49 mila si pronunciano e il 98,47% ritiene la richiesta equilibrata. Musica per le orecchie dei sindacalisti. Dice Agostino Cassarà, segretario generale aggiunto del DirCredito, il sindacato che rappresenta dirigenti, quadri, alte professionalità che se c’era chi sperava “ in un giudizio negativo ha ottenuto il risultato opposto. L’esito del sondaggio consente di andare al tavolo della trattativa supportati da dati che l’Abi non vorrà smentire visto l’autorevolezza della fonte” Fra i tanti proverbi ce ne anche uno che dice: che la fa l’aspetti.
da dazebao.it