Ambasciatore David H. Thorne,
dica al Presidente Obama che noi apprezziamo la sua riflessione, come segno di forza.
Che la violenza delle bombe è una scelta che non porta prestigio, né sicurezza.
Che una guerra breve e circoscritta è un’illusione in un area infiammabile e complessa come il Medio Oriente.
Che nessuno vuole girarsi davanti alle immagini delle file di corpi dei civili uccisi dai gas avvolti nei sudari e allineati sui pavimenti. Lo spietato uso di armi chimiche va sanzionato duramente, ma dando la parola all’ONU ed al diritto internazionale.
Ambasciatore David H. Thorne, non si ripara un orologio a martellate. La complessità ha bisogno di intelligenza, tempo e dialogo. Il presidente Obama incontri il presidente Putin al G20. Il mondo vi sta guardando. E un grande digiuno unirà donne e uomini di buona volontà per chiedere un ripensamento. Perché il vero onore è mettere il proprio autocontrollo a servizio della giustizia e della pace. Perché la disperazione di una madre davanti alla salma del figlio viene prima dell’orgoglio di una super-potenza.
Con tenace speranza
Massimo Marnetto
Libertà e Giustizia di Roma