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Achtung, tornano i talk ed appare un incubo, Paragone in Gabbia

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Il segno che l’estate della politica è finito lo dà non il  meteo, la temperatura,  quando nasce e tramonta il sole. Questo avviene nei paesi normali dove la programmazione televisiva non va in vacanza. Al massimo puoi vedere  vecchi film non di qualità, oppure, goduria estrema. Antiche trasmissioni che risalgono al medioevo televisivo.  Il segnale vero è il ritorno dai talk politici, si fa per dire. Si attende Santoro e poi siamo al completo. Certo sarebbe sbagliato fare di ogni erba un fascio, accendere un cerino  e appiccare il fuoco. Ma se il buon giorno si vede del mattino torna un dato comune.

Gli specialisti del grido,l’interruzione. La pitonessa la più brava
’Il grido, l’urlo, l’interruzione  di  cui sono specialisti  partecipanti che fanno capo al Pdl. La più brava è la pitonessa Daniela, appassionata di barzellette oscene come l’ha definita il suo ex marito, Santanché di cui porta ancora il cognome e anche di trasmissioni oscene.  Anche altre miliziane berlusconiane non sono da meno.  Quelle per esempio che scuotono sempre la testa o sogghignano quando parla l’avversario, il nemico per loro. Noi pensiamo che i talk politici dovrebbero rappresentare uno strumento di conoscenza, di informazione, di confronto sui problemi reali di questo Paese, Dovrebbero raccontarli, la televisione è un’arma potente. Invece no. Prendiamo l’ultimo arrivato, quello di Paragone dal titolo “La gabbia”. Geniale il giornalista che passa da uno schieramento all’altro dalla Lega fino ai grillini,  come l’acqua che scorre nel ruscello.

L’innovazione: i politici in piedi invece che seduti
Ha pensato bene che la televisione deve innovarsi ed  ecco che i politici intervistati non sono seduti in poltrone ma stanno in piedi. Pare che per questa  scelta  gli verrà assegnato  un importante premio. Altra geniale trovata.  Partenza in grande spolvero, quindi offese a profusione fra i protagonisti, sussurri e grida,ironia a buon mercato. I due si offendono fra loro e poi offendono altri che non possono difendersi perché non ci sono o il loro ruolo istituzionale non glielo consente.  <Ed ecc l’altra innovazione: i due contendenti sono  Travaglio e Santanché  Smettiamo qui perché si supera l’osceno televisivo. Si dice che faccia audience,lo share. Sarà anche vero e non lo è ma  l’ informazione spazzatura non fa bene a chi la pratica e al Paese, alla conoscenza, un diritto dei cittadini garantito dalla Costituzione. Si dirà ma questo è il taglio dei talk show. Può essere ma si può sempre pensare al meglio e non al peggio.

Bersaglio fisso il presidente della Repubblica
Il ruolo del conduttore è essenziale, non può digerire tutto.Per esempio in diversi  talk viene preso di mira il presidente della Repubblica.. Ora è chiaro che  l’informazione  ha il diritto di criticare anche la massima autorità del Paese.Una cosa è la critica , altro è l’offesa al punto tale  da far apparire Napolitano come colui che attua un colpo di stato strisciante.  Un conduttore può consentirlo,oppure deve riportare il dibattito, il confronto anche aspro alla normalità? Questo vale non solo per il capo dello Stato. Così come quando l’ospite racconta balle, inventa leggi che non ci sono, si possono far passare impunemente tanto che quei settecento, ottocentomila telespettatori di talk come quello diretto da Porro e il neonato di Paragone, prenderanno per buone panzane a ruota libera. Infine un suggerimento ai colleghi che si prendono la responsabilità di guidare i confronti televisivi: Una volta, quando eravamo ragazzini e si giocava a calcio nelle strade, nei campetti dell’oratorio, valeva la regola tre corner un rigore. Si potrebbe pensare che chi interrompe tre volte viene  ammonito e poi, se ripete, cacciato esentato vita natural dalle comparsate televisive. E’ chiedere troppo ? Fatelo per la serenità del telespettatore e anche per la vostra.


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