“Vogliamo sperare che gli sforzi – credeteci, davvero grandi – che un pugno di giornalisti comunisti sta facendo per tenere in vita Liberazione online siano percepiti come utili e importanti in una fase tanto difficile. Noi ce la mettiamo tutta, persuasi che ciò che abbiamo da dire serva più che mai in un mondo dell’informazione quasi interamente asservito ai poteri dominanti. E, soprattutto, mentre molti vorrebbero costringere i comunisti ad una resa senza condizioni: un colpo finale verso l’omologazione al pensiero unico che ancora è egemone malgrado la profondissima crisi di sistema che travolge vite, popoli, assetti democratici, costituzioni”. Lo scrivono in una nota i giornalisti di Liberazione Dino Greco e Romina Velchi. “Noi, come voi, non siamo affatto rassegnati a questo epilogo e proviamo a risalire la corrente, con la passione e con uno sforzo della volontà che prova a sormontare difficoltà che spesso paiono insuperabili. Da gennaio lavoriamo in condizioni difficilissime perché non c’é il becco di un quattrino e perché i residui, modestissimi fondi della legge sull’editoria arriveranno alla fine del 2014. E tuttavia, malgrado questo impegno che non risparmia energie, ogni giorno rischia di essere l’ultimo. Gli abbonamenti, che pure crescono con discreto ritmo, sono molto al di sotto del minimo necessario e le spese, pur ridotte ai minimi termini, pesano come macigni. Vi chiediamo di aiutarci:chiediamo a ciascuno di voi di sottoscrivere subito, ma proprio subito, 10 euro in favore di Liberazione affinché possa proseguire il suo cammino, il nostro cammino. Ci contiamo”