Nella notte tra il 21 e il 22 agosto, l’esercito di Assad ha impiegato armi chimiche, colpendo diversi sobborghi di Damasco e causando più di mille vittime, tra cui numerosissimi bambini, tutti morti per soffocamento dopo l’agonia causata dai gas tossici. La risposta della comunità internazionale e dei leader mondiali non è tardata ad arrivare: hanno espresso la loro “doverosa” preoccupazione e il loro formale dolore, hanno speso le classiche parole per condannare il fatto, con tutti i ‘se’ a cui ci hanno abituati in tutto questo tempo: “il numero delle vittime non può essere verificato”, “la causa della morte non può essere verificata” e si indagherà, si verificherà, si studierà il caso per l’ennesima volta, senza mai giungere ad una decisione che vada aldilà di uno sterile discorso di condanna verso il regime siriano.
Alcuni media si sono accodati al riprovevole comportamento dei leader mondiali, affermando che i video e le foto non possono essere verificate indipendentemente e che l’attacco è stato lanciato dal regime contro gli “oppositori”, come a dire ‘la guerra è guerra’. In realtà, la stragrande maggioranza delle vittime sono famiglie, persone innocenti i cui corpi sono stati disposti l’uno di fianco all’altro, avvolti in sudari bianchi.
In troppi ancora non conoscono la realtà della tragedia siriana.
In troppi chiudono la questione dicendo che, tanto, di bambini ne muoiono sempre tanti nelle guerre.
Per questo motivo, da semplici cittadini, vogliamo contribuire nel nostro piccolo ad avvicinare la gente ad un argomento trattato da pochi e ignorato da molti.
Giovedì 29 agosto, alle 18.00, si terrà un SIT IN in LARGO COLONNA FRONTE PALAZZO CHIGI, che ricreerà ciò che accade in Siria dal 2011. Qui la pagina facebook dell’evento
Ai partecipanti si chiede di portare
UN LENZUOLO BIANCO CON CUI COPRIRSI E STENDERSI A TERRA UNO DI FIANCO ALL’ALTRO
UN CARTELLO BIANCO CON QUESTI DUE VERSI: Io amo la vita /Sulla terra tra i pini e gli alberi di fico/ Ma non posso arrivarci così (Mahmud Darwish, Martire)