Non lasciano dubbi le parole di Obama e del Segretario di stato John Kerry. Per la Siria le prove esibite dagli americani sono fabbricazioni per giustificare un attacco.
Articolo di: NEAR EAST NEWS AGENCY
Continuano le consultazioni tra Usa, Francia e Gran Bretagna, ormai sul punto di lanciare l’attacco contro la Siria. I discorsi pronunciati ieri da Barack Obama e del Segretario di Stato John Kerry, oltre alle presunte prove delle responsabilita’ di Bashar Assad e del suo regime nell’attacco con armi chimiche che sarebbe avvenuto il 21 agosto a Ghouta Est (Damasco), non lasciano dubbi sulle intenzioni di colpire la Siria.
Per Obama l’uso di armi chimiche in Siria è “una sfida al mondo” e “una minaccia ad alleati degli Usa come Israele, Turchia e Giordania”, “una minaccia agli interessi della sicurezza nazionale americana”. Il presidente americano ha detto di non aver preso “una decisione finale”, ma la posizione è molto chiara.
Assad è “criminale” e “assassino”, ha detto da parte sua John Kerry, presentando il rapporto dell’intelligence americana che a suo dire inchioda il governo siriano alle sue responsabilità.
Il ministro degli Esteri siriano Walid Mualem ha respinto le accuse di uso del segretario di stato americano. “Quelle che ha detto sono bugie”, ha dichiarato, un “disperato tentativo” di giustificare una “potenziale aggressione”.
Gli ispettori dell’Onu hanno ormai finito il loro lavoro sul campo e in queste ore stanno lasciando la Siria. Domani saranno all’Aja, ma per il risultato dei test ci vorrà del tempo. Ban Ki-moon ha fatto sapere che ci vorranno almeno due settimane prima di avere una risposta inequivocabile. Ma la guerra scattera’ molto prima.
da perlapace.it