BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Si chiamerà Futura

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Quando ho letto di quella bambina di quattro giorni, nata su un barcone nel canale di Sicilia, ho subito pensato a una delle più belle canzoni dell’indimenticabile Lucio Dalla: “Chissà chissà domani su che cosa metteremo le mani se si potrà contare ancora le onde del mare e alzare la testa non esser così seria, rimani i russi, i russi gli americani no lacrime non fermarti fino a domani sarà stato forse un tuono non mi meraviglio è una notte di fuoco dove sono le tue mani nascerà e non avrà paura nostro figlio e chissà come sarà lui domani su quali strade camminerà cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani si muoverà e potrà volare nuoterà su una stella come sei bella e se è una femmina si chiamerà futura…”. Poi si è scoperto che era un maschietto, ancora con un pezzo di cordone ombelicale attaccato alla madre. Una siriana. Sono quasi tutti siriani, e qualche egiziano, quelli che arrivano adesso sulle nostre coste. In gran parte donne e bambini perché gli uomini restano lì a fare la guerra. Ne arrivano tanti, troppi, lo so e l’emergenza rischia di diventare insopportabile, ma come si fa a non farsi trascinare dall’emozione di fronte a queste facce spaurite, come si fa a non accoglierli dopo tanti bla bla di solidarietà per “quella gente che soffre e che muore”? Eccola, è questa la gente che soffre e che spera di non morire lasciando l’inferno. A fronte di qualche becero moto razzista, che continua a confondere la politica con l’umanità, c’è il conforto del grande lavoro che stanno facendo i marinai italiani e anche l’affetto del generoso popolo siciliano. Gli “altri”, i neri, non sono soltanto i campioni del pallone che fanno forte la nostra Nazionale e sono ormai la maggioranza del nostro campionato, ma sono anche questi disperati che chiedono aiuto. In un mondo ormai senza frontiere, quel marmocchio nato sul barcone di che nazionalità è? Nato in mare, il primo suo passo sulla terraferma è avvenuto oltretutto dalle parti di Portopalo che fisicamente è più a sud di Tunisi. Non dimentichiamolo mai.


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