Scuola, forze dell’ordine, medici sul piede di guerra. Contratti ancora bloccati

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di  Alessandro Cardulli

ROMA – Non sarà un buon Ferragosto per i 3.350.000 lavoratori occupati nella pubblica amministrazione. Gli effetti del blocco del turn over,dei tagli,dei contratti non rinnovati,si fanno sentire. Le retribuzioni hanno perso lo 0,6% rispetto all’anno precedente,gli occupati sono calati del 2%.

Il ministro della Funzione pubblica, D’Alia, ha annunciato che a settembre riprenderà la contrattazione ma solo per la parte normativa. Non basta,dicono i sindacati, anche se dopo anni di interruzione .è un fatto positivo,ma non si può attendere il 2015 per affrontare la questione degli  stipendi bloccati. “Non rinnovare il contratto e pretendere che questi stessi lavoratori, in condizioni così difficili, rendano efficiente e modernizzino le nostre pubbliche amministrazioni, è quantomeno irrealistico”,.affermano in una nota Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili – segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pae e chiedono al governo “ impegni concreti e soprattutto risorse”.
Il Consiglio dei ministri, invece, senza neppure aprire un confronto con i sindacati che ha esteso il blocco della contrattazione salariale per l’intero settore pubblico a tutto il 2014,colpendo in particolare il mondo della scuola, i medici e le forze dell’ordine che si vedranno bloccati stipendi e scatti di anzianità. I sindacati della scuole e quelli dei medici hanno minacciato un “ autunno caldissimo”,il  Cocer chiede al governo di fare marcia indietro.

Pantaleo. Flc Cgil: La scuola pronta allo sciopero generale
“Una scelta inaccettabile “sul  piano del merito e della procedura  protestano Cgil-Cisl-Uil:Identica valutazione viene da   Gilda, Cobas, Cub, Usb. “Siamo pronti a tutte le iniziative di mobilitazione fino allo sciopero generale-afferma  il segretario generale della Flc Cgil Mimmo Pantaleo- il modo autoritario con il quale è stato deciso l’ulteriore taglio dei salari dimostra che non s’intende discutere seriamente e responsabilmente con le organizzazioni sindacali. Non siamo disponibili a discutere della parte normativa del contratto senza affrontare anche la parte economica fa . È un metodo inaccettabile-conclude-i contratti sono bloccati dal 2009 e fermano anche gli scatti d’anzianità: la situazione è disastrosa. Non possono pagare sempre dipendenti pubblici e professori”. “Se il governo non provvederà tempestivamente ad affrontare e risolvere le questioni in  atto -afferma Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola- è molto difficile immaginare un avvio di anno scolastico privo di tensioni. “Insieme agli altri sindacati, promuoveremo una azione di mobilitazione che, per rispetto  delle  famiglie e studenti, non riguarderà il primo giorno di scuola, per far cambiare idea al governo” dichiara il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna  che chiede  una convocazione per discutere e trovare le soluzioni”.  Anche le forze dell’ordine. scendono in campo.
Il Cocer:aprire subito un tavolo di confronto

Il Cocer chiede al ministro della Difesa Mario Mauro  di aprire subito “un tavolo negoziale di confronto con il governo”. La proroga del blocco degli stipendi sottolineano al  Consiglio centrale di rappresentanza è  “la reiterazione di una grave ingiustizia nei confronti di tutto il personale con le stellette, nonché il definitivo colpo di grazia all’intero comparto, dopo quelli già inferti dai precedenti governi Berlusconi e Monti”. Il tavolo di confronto,  sottolinea  il Cocer, serve a ottenere a fronte della  “indiscussa specificità» del personale del di questo comparto, un’esclusione dal provvedimento perlomeno per gli aspetti connessi alle promozioni e agli istituti a esse riconducibili con particolare riferimento alle categorie meno abbienti”.
I medici annunciano iniziative di protesta

Per quanto riguarda i medici le associazioni di categoria richiamano le iniziative di lotta già intraprese e rivolgono dure critiche all’operato del governo che  “Incurante dello sciopero dei medici del 22 luglio scorso,  ha confermato il blocco delle retribuzioni per il 2014-sottolinea il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troie- e noi risponderemo In autunno con  ulteriori iniziative di protesta, non esclusi nuovi scioperi”
La decisione presa dal Consiglio dei ministri colpisce tutto il settore pubblico ,un settore che,più di altri. Paga  un prezzo molto alto in termini di occupazione, condizioni salariali e normative. Le decisioni del consiglio dei ministri ,è il caso di dirlo,piovono sul bagnato.
L’Aran conferma le difficoltà del settore pubblico
La fotografia scattata dall’Aran,l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni conferma le critiche dei sindacati. Chiedere efficienza e modernizzazione a un organismo malato, con i dipendenti mal pagati,le condizioni di lavoro non ottimali ,è un non senso.

Questo il quadro reso noto dall’Aran:La retribuzione media dei dipendenti pubblici nel 2012 è stata infatti di poco superiore ai 34.400 euro annui, lo 0,6% in meno rispetto all’anno precedente. Alla fine dello scorso anno gli occupati nella pubblica amministrazione erano circa 3.350.000, il 2% in meno rispetto al dato del 2011.

In due anni la cifra è diminuita di 120mila unità,-afferma l’Aran- mentre la spesa (lordo contributi) e’ diminuita di 6,6 miliardi di euro. “Si conferma la tendenza, già messa in luce dagli ultimi rapporti, di una diminuzione delle retribuzioni medie pagate dal settore pubblico, quale effetto delle misure di blocco della dinamica retributiva e dei rinnovi contrattuali, varate dal 2010”, ha sottolineato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Sul dato, si spiega nel documento, “hanno inciso in particolare le misure di blocco del turn-over, applicate con particolare rigore negli ultimi anni”.
Ancora:circa la metà dei 3,3 milioni di dipendenti del pubblico impiego ha più di 50 anni.In dieci anni, tra il 2001 e il 2011, l’età media della “popolazione’” della P.A è aumentata di più di 4 anni, passando da 43,6 a 47,8 anni. Al dato se ne aggiunge un altro altrettanto negativo: i dipendenti fino a 34 anni di età sono circa il 10%. In Francia e Germania la percentuale è superiore al 20%.

da dazebao.it


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