Anche in passato abbiamo detto “no”
Valzer con Bashar
Digit2013, attrezzi per giornalisti online
Berlusconi e il vertice ad Arcore. Un monumento al conflitto di interessi
“L’Italia trovi il coraggio e denunci il banana per stalking”. Non credo si possa dire meglio di quanto abbia detto Altan. Il tormentone d’agosto sta fiaccando la dignità e la lucidità degli italiani. E della nostra libera informazione. Oggi il Corriere titola: “Vertice PDL sulle sorti del governo”
“L’unico videomessaggio plausibile sarebbe sulla Siria”
Siria, troviamo il coraggio di rompere l’indifferenza
Le immagini dei bambini siriani uccisi dal gas nervino hanno fatto il giro del mondo, quante altre testimonianze occorrono affinché la comunità internazionale prenda provvedimenti per fermare questo orrore?
Videomessaggio Berlusconi? Se un leader ha qualcosa di importante da dire si sottopone alle domande
Videomessaggio Berlusconi? Se un leader ha qualcosa di importante da dire si sottopone alle domande
Berlusconi a reti unificate
Quando il pregiudicato Berlusconi manderà in onda, a reti unificate, il tanto annunciato video per la prima volta spegnerò la tv. E’ l’unica arma di difesa che ha l’utente di fronte all’evidente violazione della legge come ha ben spiegato nel suo intervento Nicola D’Angelo. La domanda che ci dobbiamo porre è: “Perché a lui tutto è concesso”. Non c’è un direttore di tg del servizio pubblico che abbia il coraggio di dire: “No, se vuole parlare lo faccia in un’intervista
“Fiamme non fermeranno cultura”
Millecinquecento persone gassate a Goutha, in Siria. Ma leggendo e rileggendo si ha l’impressione che Goutha non esista…
“Attacchi Berlusconi alla magistratura sono ennesima variante conflitto interessi”
I fedelissimi e il nuovo Psi
Flash mob di denuncia contro l’immobilismo della comunità internazionale in Siria
Premio Ilaria Alpi 2013 – Due settimane all’inizio del premio
Agibilità
No, Gesù no
L’Onu, la Siria e il fuhrerprinzip
Una condanna che ci fa tornare al Medioevo
Nessuno ha salvato il soldato Manning, cui il tribunale militare ha inflitto 35 anni di prigione e il congedo con disonore per aver fornito a WikiLeaks 700.000 file secretati inerenti alle attività diplomatiche e militari degli Stati Uniti “around the world”, in giro per il mondo. In realtà, si tratta di verità indicibili sulle guerre in Iraq e in Afghanistan. E il documento forse più clamoroso è il “Collateral murder”, che testimonia come nel luglio